“Non c'è una strada che porta alla pace, ma la strada è la pace": don Luigi Ciotti ha citato Gandhi per ribadire l'assoluta necessità di fermare il conflitto attualmente in corso tra Israele e Palestina che, in pochi giorni, ha scosso tutto il mondo.
Il fondatore e presidente del Gruppo Abele e di Libera ha concluso con un proprio intervento la grande fiaccolata andata in scena questa sera a Torino con una marcia da piazza Arbarello a piazza Castello; la manifestazione è stata un grandissimo successo, con migliaia di partecipanti.
Schierarsi per la pace
Don Ciotti ha auspicato unione di intenti nella ricerca della pace: "Questa situazione - ha dichiarato - pone molti interrogativi e fa riflettere, ma mai come in questo momento è importante schierarsi per la pace, una pace che ha bisogno di tutti noi. Per questo dobbiamo unire le forze e Torino è una città che si è sempre impegnata da questo punto di vista. L'Italia deve farsi un esame di coscienza".
Successivamente è entrato nel dettaglio della questione tra israeliani e palestinesi: "Serve - ha aggiunto - una soluzione che affermi i diritti di tutti per un problema che arriva da molto lontano anche per nostre responsabilità politiche; in ogni caso siamo vicini alle fatiche e alle sofferenze dei popoli".
"Per risolvere la questione bisogna andare a fondo al problema, e per trovare una soluzione occorre porre fine all'occupazione portata avanti come se fosse un diritto divino garantendo uno stato ai palestinesi, come diceva Simon Peres; contemporaneamente dobbiamo dire no ai nuovi sentimenti antisemiti che si stanno pericolosamente risvegliando. i veri nemici della pace sono le disuguaglianze e l'indifferenza", ha sottolineato il fondatore del Gruppo Abele.
"Stiamo assistendo a una catastrofe umanitaria, con l'incapacità di mettere la vita al primo posto e questo non potrà che innescare odio e futuri conflitti. È un crimine contro l'umanità attaccare giovani a un concerto solo per la loro nazionalità, così come lo è togliere l'acqua a un'intera popolazione", ha concluso don Ciotti.
I partecipanti
Tanti anche i rappresentanti istituzionali: per la Città erano presenti la vice sindaca Michela Favaro e l'assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero. Alla fiaccolata hanno aderito circa 70 organizzazioni tra associazioni, sindacati e partiti politici. Presente anche Walid Bouchnaf, portavoce della moschea Mohammed VI di Torino, che ha spiegato la sua presenza sottolineando che “un richiamo alla pace non si rifiuta mai”.
Anche il Movimento 5 Stelle ha aderito alla fiaccolata per chiedere un immediato cessate il fuoco in Israele e Palestina. "Le aberranti violenze della guerra non sono mai giustificabili, oggi più che mai è fondamentale che le istituzioni internazionali ed il Governo italiano facciano la loro parte per porre fine a questo sanguinoso conflitto e risolvere una volta per tutte la questione palestinese. L’obiettivo, per tutti, dev’essere la pace" hanno dichiarato i deputati Chiara Appendino e Antonino Iaria, la capogruppo regionale Sarah Disabato, i consiglieri comunali Andrea Russi e Valentina Sganga, oltre ad Alberto Unia e Antonella Pepe.
L'iniziativa ha fatto riferimento al documento lanciato a livello nazionale dalla Rete Pace e Disarmo e ha l'obiettivo di chiedere un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, lo stop alla “rappresaglia” in corso sui civili palestinesi da parte di Israele. Il tutto facendo pressione sulla diplomazia italiana e internazionale per convocare di una conferenza di pace che sostenga la soluzione a due stati e per sollecitare un'assunzione di responsabilità da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
La condanna
Parallelamente è stata espressa una forte condanna sia “all'ignobile, brutale e ingiustificabile atto di aggressione di Hamas nei confronti della popolazione civile israeliana”, sia alla “punizione collettiva e all'assedio totale che Israele sta perpetrando ai danni della popolazione di Gaza, in cui sono rimaste uccise migliaia di persone di cui il 60% donne e bambini”. Le migliaia di presenti hanno chiesto una cosa sola: cessate le armi, subito.
Commenti