Il Nazionale

Cronaca | 28 ottobre 2023, 19:28

Per la morte dei due rapinatori la Procura chiede 14 anni di carcere per il gioielliere. Perché?

Il sostituto procuratore Davide Greco del tribunale di Asti: “Se la legge è uguale per tutti allora Mario Roggero deve ottenere la pena giusta. Il cuore di questo processo è la vendetta”

Per la morte dei due rapinatori la Procura chiede 14 anni di carcere per il gioielliere. Perché?

“I fatti sono accertati ogni altro ragionevole dubbio. Mario Roggero, con un’arma che non poteva portare fuori dal negozio, ha ucciso due persone e ne ha ferita una terza”. Sono queste le parole con cui il pubblico ministero Davide Greco ha iniziato la sua requisitoria di fronte alla Corte d’assise che, il prossimo dieci novembre, sarà chiamata a pronunciare la sentenza nei confronti del gioielliere di Grinzane Cavur, la cui vicenda processuale ha spaccato a metà l’opinione pubblica.

Il sostituto procuratore ha parlato di “vendetta” e di “giustizia privata” dietro ai cinque colpi di pistola esplosi dall’imputato all’esterno del suo negozio: “Il primo era diretto ad Alessandro Modica. Il secondo era quello contro Andrea Spinelli. Il terzo colpo viene sparato a Giuseppe Mazzarino che, di spalle, era senza refurtiva. Il quarto ferisce Alessandro Modica al ginocchio. L’ultimo non ha attinto nessuno”.

Rilevante per il magistrato la condotta post-delitto dell’imputato: “Nel video si può vedere che Roggero ha sparato quattro colpi, ma continua a premere il grilletto: mira alla testa di Giuseppe Mazzarino che è già ferito a morte. Non fossero finiti i colpi gli avrebbe spappolato il cervello. Cosa voleva difendere quando ha puntato la pistola a un centimetro dalla testa di Mazzarino?”

Quanto alla legittima difesa, impossibile da prendere in considerazione ha sostenuto il pubblico ministero: “Tutti i fatti avvengono fuori dalla privata dimora perché un parcheggio, anche se privato, non rientra nella definizione di domicilio: la Cassazione è chiara sul punto”.

Poi, le considerazioni dei consulenti nominati dalle parti. Il consulente nominato proprio dalla pubblica accusa ha sostenuto che la condotta di Mario Roggero altro non sarebbe che una manifestazione di un disturbo da stress post traumatico derivatogli dalla brutale rapina subita anni prima: “Io non sono d’accordo con quanto sostenuto dal mio consulente -ha proseguito il pm – cioè che l’imputato sia ‘affetto’ da un vizio parziale di mente. Mi sono ritrovato di più nelle conclusioni presentate dai consulenti delle difese, che hanno affermato la sua piena imputabilità sostenendo si sia trattato solo di stati emotivi e passionali, ovvero Roggero era arrabbiato per la rapina subìta. La sua condotta ha una logica criminale: la vendetta”.

Per quanto riguarda la brutale rapina di cui il gioielliere rimase vittima (LEGGI QUI) riportando la rottura di costole e naso, il sostituto procuratore ha evidenziato come per quell’episodio sia stata fatta giustizia: “Quei rapinatori hanno pagato. Sono stati condannati. Poi, che all’imputato quella condanna non sia piaciuta è un altro discorso. Roggero si è arrogato il diritto di violare il diritto alla vita per vendetta e per reinserire la pena di morte nel nostro ordinamento. Anche oggi - ha concluso il pubblico ministero - rivendicando la sua condotta ha dimostrato di non aver per nulla compreso il disvalore di ciò che ha fatto: è ancora convinto di aver fatto bene. Quindi, se la legge è uguale per tutti, allora Mario Roggero deve ottenere la pena giusta”.

CharB.

Commenti