Il Nazionale

Cronaca | 27 ottobre 2023, 10:02

Albisola, affondano volontariamente un'imbarcazione da diporto: due persone rinviate a giudizio

Le indagini della Capitaneria di Porto hanno portato ad individuare i responsabili

Albisola, affondano volontariamente un'imbarcazione da diporto: due persone rinviate a giudizio

Due persone sono state rinviate a giudizio dal Gip di Savona per il reato di naufragio o sommersione di nave. Il caso coinvolge il titolare di un cantiere nautico e un diportista, accusati di aver deliberatamente affondato un'imbarcazione da diporto nello specchio acqueo di Albisola Superiore.

L'indagine è iniziata lo scorso mese di gennaio, a seguito di una segnalazione di un passante che aveva avvistato un'imbarcazione semiaffondata a circa 50 metri dalla costa.

La Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Savona ha risposto prontamente all'allarme, attivando il dispositivo di ricerca e soccorso. Tuttavia, visto lo stato dell'imbarcazione, i soccorritori hanno rapidamente sospettato che l'affondamento non fosse dovuto a un incidente.

L'imbarcazione, una vecchia unità di circa nove metri, era in cattive condizioni ed era destinata alla demolizione. Nonostante ciò, poteva rappresentare un pericolo per la navigazione, soprattutto per i diportisti e le unità da pesca professionali che frequentavano la zona, anche fuori stagione.

La Guardia Costiera ha agito prontamente per rimuovere l'imbarcazione, scoprendo cosi numerosi fori sullo scafo, presumibilmente causati da un trapano. L'unità non aveva sigle identificative sullo scafo né motori. Questo ha reso complicato l'identificazione dei legittimi proprietari.

La Capitaneria di Porto ha quindi segnalato il caso alla Procura della Repubblica di Savona, sospettando il reato di naufragio o sommersione di nave commesso da ignoti. Dopo un'attività di indagine complessa e l'acquisizione di immagini dai sistemi di videosorveglianza, è emerso che un'unità a vela aveva rimorchiato il relitto fuori dal porto di Savona la sera prima del ritrovamento, facendo poi ritorno senza l'imbarcazione da diporto.

A seguito di una perquisizione accurata e all'acquisizione di documentazione relativa alla proprietà dell'imbarcazione, la Guardia Costiera ha identificato il titolare di un cantiere nautico e il diportista come i presunti autori del reato. Per i due soggetti è scattata la denuncia che potrebbe portare ad una pesante condanna penale nonché al risarcimento delle operazioni di recupero e smaltimento della barca. 

Redazione

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