Il Nazionale

Cronaca | 17 ottobre 2023, 20:25

Guerra a Israele, Zaki: "Condanno ogni violenza, ma sarò sempre un sostenitore della causa palestinese"

L'attivista durante la presentazione del suo libro all'Hiroshima: "Io dalla parte delle vittime che non cercano soluzioni violente"

Guerra a Israele, Zaki: "Condanno ogni violenza, ma sarò sempre un sostenitore della causa palestinese"

Dopo giorni di polemiche, innescate dalle sue parole nei confronti di Israele dopo l'attacco di Hamas, alla fine Patrick Zaki è arrivato a Torino per presentare il suo libro. Il Sermig aveva annullato l'evento, dopo che l'attivista italo-egiziano aveva chiamato 'serial killer' il premier israeliano Netanyahu, con il Salone del Libro - organizzatore della presentazione - che ha dirottato l'incontro all'Hiroshima Mon Amour.

Intervistato dalla giornalista Conchita Sannino, Zaki ha ripercorso il suo arresto e la sua detenzione, come raccontato nel libro appena edito da La Nave di Teseo, 'Sogni e illusioni di libertà - La mia storia'. Dal momento in cui ha capito di aver perso la libertà, in aeroporto in Egitto, fino alla liberazione per cui ringrazia l'Italia e le sue ong e istituzioni, Zaki nel libro racconta le torture e la vita in carcere.

"Sempre sostenitore della causa palestinese"

Tra gli argomenti affrontati nel talk, però, anche la sua posizione sulla guerra scoppiata in Medio Oriente. "Come difensore dei diritti umani - ha commentato Zaki - voglio puntare i riflettori su questo momento di crisi dove molte famiglie non hanno accesso all'elettricità e all'acqua, dove molte famiglie vengono trasferite con la forza, dove non accedono agli aiuti umanitari e agli ospedali. Io sono un difensore dei diritti civili, quindi di tutti i civili e contro l'uccisione di qualsiasi civile che non sia parte di un esercito o che non sia coinvolto in operazioni di apartheid, sono contro queste morti inutili. Sono dalla parte di coloro che non hanno voce, sarò sempre a favore della causa dei palestinesi, dei civili che non cercano soluzioni violente a un conflitto. Visto che ho questa visibilità vorrei aprire una parentesi sugli ostaggi di origine italiana: vorrei che possano tornare al più presto sani e salvi dalle loro famiglie".

"No ad ogni attacco e violenza terroristica"

"Condanno l'attentato terroristico che è avvenuto a Bruxelles e l'uccisione del bambino palestinese negli Stati Uniti - ha continuato - condanno tutti gli attacchi violenti. Dove c'è guerra e c'è un conflitto si genera violenza, e la violenza si espande per il mondo. Bisogna trovare uno spiraglio per cercare di fermare la violenza con una soluzione politica, perché la violenza che vediamo oggi nel Medio Oriente ha origine lì e si espande in tutto il mondo. Ma dobbiamo capire le origini di quella violenza, quello che ha portato a questa crisi e trovare una soluzione a partire da lì, senza lasciare indietro le ragioni e le radici di quella violenza profonda".

In apertura è intervenuta anche Alba Bonetti, la presidente di Amnesty International, emozionata nel vedere libero Zaki, senza però dimenticare le altre persone incarcerate solo per reati d'opinione. "Per Patrik che è libero - ha spiegato - calcoliamo altri 60 mila prigionieri di coscienza nelle carceri egiziane. Ci sono luoghi dove è molto facile finire in carcere per un tweet o per una lamentela su facebook. Ci risulta che l'anno scorso almeno 50 persone siano morte in prigione in Egitto per trattamenti degradanti".

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