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Politica | 06 ottobre 2023, 06:58

Il piatto piange. Sempre più lamentele sulla mensa scolastica. Il Comune pronto a intervenire: "Già partite alcune contestazioni"

I genitori segnalano disservizi, come nel caso della Primo Levi a Barriera di Milano, ma non solo. Salerno: "Raccogliamo le segnalazioni. Vogliamo soluzioni immediate". Si può arrivare anche alla risoluzione del contratto

Il piatto piange. Sempre più lamentele sulla mensa scolastica. Il Comune pronto a intervenire: "Già partite alcune contestazioni"

Il piatto piange. A Barriera di Milano, ma non solo: con l'inizio dell'anno scolastico arrivano infatti anche - puntuali - le lamentele per il servizio mensa a Torino. Cibi scadenti, condizioni igieniche rivedibili e dosi non sufficienti per sfamare tutti i ragazzi.

L'ultima segnalazione, in ordine di tempo, arriva dalla scuola Primo Levi di via Monterosa 165. I genitori sono sul piede di guerra (anche sui canali social) ormai da giorni e nel mirino non c'è l'istituto, ma il servizio appaltato alla ditta esterna che fornisce i pasti. "Anche gli altri anni era così - racconta un papà -, ma il livello non era mai stato tanto disastroso. Tanti bambini addirittura non mangiano o altri stanno male: sappiamo di genitori che hanno dovuto portarli dal pediatra. E le classi quinte, che scendono per ultime in mensa, spesso non trovano nemmeno tutte le pietanze". 

I malumori hanno portato i genitori a protestare fuori dai cancelli della scuola, ma anche in via Bazzi, dove si trovano gli uffici competenti per la ristorazione scolastica (direzione Servizi educativi del Comune). "Ci sono genitori che svolgono il ruolo di rappresentanti per la qualità mensa e raccontano di capelli trovati nei piatti, cibo freddo o pasti serviti alle 14.30. Tanti stanno pensando di aggirare il problema con il pranzo al sacco, ma ci è stato spiegato che alcune regole non lo permetterebbero. Però non possono essere i nostri figli a rimetterci, mentre noi peraltro paghiamo".

Del tema è stata informata anche Verangela Vera Marino, esponente di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 6: "Come capogruppo di Fratelli d'Italia mi chiedo come possano verificarsi certe situazioni a discapito dei bambini, nonostante venga chiesta una retta mensile di euro 70 per la mensa di ciascun bimbo", commenta su Facebook.

Ma altre difficoltà, come i ritardi nello scendere a mensa o la mancanza di posate di plastica, sono segnalate qui e là anche da genitori di altre scuole. Come la Cesare Battisti in Via Luserna di Rorá, zona Cenisia, ma non solo.

Nuova organizzazione, due lotti per ogni ditta

Una situazione, evidentemente, ben chiara anche agli uffici comunali. In un anno scolastico in cui è partito il nuovo appalto della ristorazione collettiva per tutte le scuole torinesi, dai nidi alle secondarie di primo grado. Le scuole della Città sono ora divise in 8 lotti, corrispondenti alle 8 Circoscrizioni cittadine e assegnati a 4 ditte totali (due lotti per ciascuna ditta). "Per ragioni meramente giuridiche, 6 lotti su 8 hanno visto i nuovi gestori entrare in servizio il primo giorno di scuola, l’11 settembre, mentre i due lotti del quarto gestore hanno visto il subentro solo lunedì 2 ottobre", spiega una nota di Palazzo Civico.

In particolare, il lotti 1 e 3 sono legati alla ditta Ladisa, i lotti 2 e 6 a Euroristorazione, i lotti 4 e 7 a Vivenda e i lotti 5 e 8 a Camst. "Un cambiamento così significativo comporta per le ditte in primis, ma anche per la Città, un importante sforzo organizzativo perché, ricordiamo, si parla di oltre 40.000 pasti al giorno, con un significativo aumento delle richieste negli ultimi tempi", dicono ancora dal Comune. 

Avvio zoppicante

Sempre dagli uffici comunali non nascondono però le difficoltà. "I primi giorni hanno mostrato alcune fatiche nell’espletamento del servizio, soprattutto in termini di approvvigionamento delle derrate, di ritardi nelle consegne dei pasti rispetto al cibo veicolato (elementari e medie) e di corretta definizione delle diete speciali". "Le scuole e le famiglie, con cui la collaborazione è essenziale - prosegue la nota -, sono stati fondamentali per individuare immediatamente le criticità, portando all’attenzione dell’Amministrazione le situazioni individuali e collettive sulle quali saranno necessari miglioramenti".

Già partite le prime contestazioni

"Pur comprendendo i naturali problemi delle ditte connessi al periodo di transizione e rispettando il loro grande sforzo nel lavoro, abbiamo ritenuto necessario agire immediatamente - spiega l’assessora alle Politiche Educative, Carlotta Salerno -. Sul fronte formale, grazie alle segnalazioni sulla piattaforma Prisma, sono state emesse le relative contestazioni. Sul fronte del confronto è iniziato un percorso serrato con tutte le ditte per individuare ogni problematica nella catena del servizio e risolverla puntualmente”. 

Non si escludono provvedimenti drastici

E se da un lato il Comune invita a dialogare e collaborare ditte e scuole, "qualora le problematiche non venissero risolte in tempi brevissimi, non si escludono provvedimenti amministrativi e legali, che potrebbero portare anche alla risoluzione contrattuale. In questa fase gli uffici della Ristorazione Scolastica della Città e l’Assessorato ai Servizi Educativi sono al lavoro per prendere in carico con la massima attenzione ogni segnalazione, da scuole o genitori, per risolverla e per dimostrare a scuole e famiglie la centralità del tema e dei loro riscontri.
È inoltre partito un calendario serrato di sopralluoghi nelle scuole, partendo da quelle con maggiori criticità, e nei centri di cottura
". 

Salerno: "Soluzioni in brevissimo tempo"

La Città ha scommesso molto sul nuovo appalto della ristorazione e ha investito su di esso un’importantissima mole di risorse - aggiunge Salerno -. Vogliamo che i problemi legati all’avvio vengano risolti in brevissimo tempo, così da poter iniziare con la parte più significativa e interessante di questo nuovo percorso: la progettazione con scuole e famiglie e l’innovazione alimentare".

 

Massimiliano Sciullo

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