Il Nazionale

Cronaca | 03 ottobre 2023, 07:01

Delitto di Montaldo: in Olanda non esiste nessuna perizia psichiatrica a carico di Sacha

Come si apprende dalla difesa del giovane, l'unica documentazione recuperata dallo specialista farebbe riferimento ad una prima visita conoscitiva. Intanto la mamma ha nominato un difensore di fiducia anche nei Paesi Bassi

Delitto di Montaldo: in Olanda non esiste nessuna perizia psichiatrica a carico di Sacha

Il silenzio. È questa la linea che Sacha Chang, il 21enne olandese indagato per il duplice omicidio a Montaldo Mondovì dell'agosto scorso, ha scelto e continua a mantenere di fronte all’autorità giudiziaria. Attualmente sottoposto alla custodia cautelare al carcere del quartiere le Vallette di Torino, nei giorni scorsi il giovane è stato raggiunto dal gip cuneese Daniela Tornesi per essere interrogato nuovamente. E anche stavolta ha scelto la via del silenzio.

Nel frattempo, la madre del ragazzo ha nominato un difensore di fiducia olandese, l’avvocato Robert Malewicz, che insieme al collega monregalese Luca Borsarelli è in attesa di ricevere le cartelle cliniche degli ospedali di Torino dove Sacha fu ricoverato appena arrestato. Documenti, questi, che potrebbero risultare fondamentali al fine di determinare se Sacha, al momento dell’uccisione del padre e dell’amico di famiglia, fosse capace di intendere e volere.

Dall’Olanda, intanto, non arriverà nessuna documentazione circa lo stato di salute mentale di Sacha: nessuna perizia psichiatrica è mai stata redatta. L’unico contatto che Sacha avrebbe avuto con lo specialista, infatti, sarebbe stato in occasione di una prima visita conoscitiva e pertanto, non sarebbero stati raccolti elementi sufficienti tali da permettere al medico di redigere una relazione sulle condizioni mentali del ragazzo.

Circostanza non di poco conto, in quanto quella perizia avrebbe rappresentato un avvaloramento alla tesi che la difesa e la famiglia dell’indagato portano avanti e sulla quale si snoda la strategia difensiva; l’obiettivo, infatti, rimane quello di dimostrare la totale incapacità di Sacha di intendere e volere al momento dei fatti, al fine di farlo dichiarare non imputabile ed evitargli così un eventuale processo.

Al contrario, se il giovane verrà ritenuto capace di stare in giudizio e rinviato a processo, non avrà la possibilità di accedere al rito abbreviato e dunque, ottenere lo sconto di pena. A giudicarlo, eventualmente, sarebbe la Corte d’Assise, composta da un Presidente, un giudice a latere e sei giudici popolari.  

CharB.

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