L’unico elemento sicuro è la multa pagata da Michele Vorraro per colpa di una bottiglia di vino caduta sporcando la sede stradale. Una vicenda impossibile da non definire grottesca. Dover sborsare più di 60 euro per un incidente a dir poco marginale è certamente la sanzione prevista dall’articolo 15 del Codice della strada ma sicuramente cozza con il codice del buon senso e della comprensione umana considerato che è avvenuto senza alcuna intenzione da parte del “reo”.
Tanto è vero che i canali social sono stati intasati da centinaia di commenti decisamente negativi di censura sul comportamento dell’agente che ha sanzionato Michele Vorraro.
Così, come era prevedibile, i più diretti interessati alla vicenda, escludendo il principale protagonista, non si sbilanciano nel giudicare l’episodio, anzi. “Io non ero in servizio – precisa Sandro Calzia, comandante della polizia locale– per cui non conosco la vicenda, non ho ancora potuto esaminare la relazione dell’agente, domani avrò tutti gli elementi per giudicare. Comunque sarà l’Ufficio stampa del Comune a cui rivolgersi per avere chiarimenti”.
A non potersi esimere dal prendere parte attiva alla vicenda è la figura istituzionale più direttamente coinvolta, l’assessore alla viabilità. “Non ho ancora elementi certi e significativi – spiega Antonio Gagliano – ma da quanto mi risulta al momento l’agente aveva chiesto l’intervento della Squadra Sicurezza Ambiente per cui non poteva che avere il conseguente comportamento con la sanzione adeguata alla normativa”.
Un punto di vista che sarà, forse coerente, con i “parametri istituzionali” ma non certo con una piccola, insignificante, grottesca vicenda che può soltanto contribuire ad allontanare la “gente” dal ”potere”.
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