Sono nove i furti attribuiti alle due persone arrestate nelle scorse ore dai carabinieri della stazione San Salvario. Tipico il "marchio di fabbrica": il lancio di un tombino raccolto dalla strada contro la vetrina dei negozi messi nel mirino.
Un 51enne e un 25enne
L'accusa, per i due, è di furto in concorso. Si tratta di un 51enne, già arrestato a luglio scorso per altre spaccate e un 25enne. Due in particolare gli episodi che avrebbero fatto stringere il cerchio intorno a loro. Entrambi nel quartiere che sorge nei pressi di Porta Nuova. L'aumento dei furti in questa zona
ha infatti visto intensificare le attività di prevenzione e indagine. I carabinieri hanno visionato ore di riprese effettuate con le telecamere di sicurezza e raccolto testimonianze da chi aveva assistito ai furti. Queste prove hanno condotto all'identificazione dei due sospettati e alla loro successiva detenzione.
[Una delle vetrine prese di mira dai malviventi]
Il modus operandi: si colpisce di notte
Gli investigatori hanno scoperto che i due uomini agivano di notte, sfruttando tombini stradali e attrezzi da scasso per effettuare l'effrazione delle vetrine degli esercizi commerciali messi nel mirino. Una volta all'interno, i malviventi rubavano denaro dalle casse e contanti. Ma le indagini non si fermano qui: proseguono nel tentativo di assicurare alla giustizia eventuali complici o altri responsabili di azioni simili.
I precedenti
A luglio di quest’anno, i Carabinieri della Stazione Torino San Salvario
avevano già eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di
due uomini, rispettivamente di 37 e 51 anni, riarrestato a settembre, ritenuti
responsabili di una serie di furti aggravati nel quartiere di San Salvario.
Gli episodi di furto, sette in totale, erano avvenuti tra gennaio e aprile scorsi in diversi esercizi commerciali del quartiere. L'indagine era stata avviata dai carabinieri a seguito delle numerose denunce presentate dai commercianti colpiti da questi reati.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e vige la presunzione di innocenza per le persone coinvolte.
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