Il Nazionale

Cronaca | 25 settembre 2023, 07:20

Asti sotto shock dopo i numerosi casi di violenza e degrado

Un accoltellamento, una sparatoria, un violento pestaggio, uno scontro sfiorato in centro, una maxi rissa e cassonetti dati alle fiamme: drastico crollo della percezione di sicurezza

Asti sotto shock dopo i numerosi casi di violenza e degrado

I recenti e gravissimi episodi di cronaca, compresa la maxi rissa verificatasi poche ore fa in corso Alessandria (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), hanno contribuito in modo determinante a evidenziare ancora di più la percezione di mancanza di sicurezza che, ad onore del vero, è ormai da molto tempo tra i temi più dibattuti in città.

LA SPARATORIA IN VIA GARIBALDI

Naturalmente va dato atto alle Forze dell’Ordine di operare costantemente al meglio delle proprie possibilità e di essere prontamente venuti a capo dell’episodio criminoso che ha destato maggior sgomento, ovvero il ferimento di una donna nella centralissima via Garibaldi (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), arrestando il responsabile della sparatoria nell’ambito di un operazione svolta ineccepibilmente (CLICCA QUI per rileggere l’articolo)

L’ACCOLTELLAMENTO IN VIA CIRIO E L’AGGRESSIONE IN PIAZZA ALFIERI

Di contro, però, come vi abbiamo ampiamente documentato nei giorni scorsi, la settimana è stata caratterizzata anche da un accoltellamento verificatosi mercoledì sera in via Cirio (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), da un violento pestaggio – eseguito, con oggetti contundenti non meglio definiti, da due persone con il volto coperto – avvenuto venerdì pomeriggio nei pressi del bar Cocchi e dalla già citata rissa risalente al tardo pomeriggio di ieri.

Episodi che – al netto delle rispettive dinamiche e responsabilità, al vaglio di carabinieri e poliziaspaventano gli astigiani, i quali si percepiscono sempre più insicuri e in balia di una criminalità che, come dimostrato anche dalla storia personale dell’uomo che ha sparato in via Garibaldi, è sempre più organizzata e radicata nel territorio.

E se – fermo restando che si tratta esclusivamente di ipotesi e voci, non suffragate in alcun modo dagli investigatori, che indagato a 360 gradi – nel caso dell’accoltellamento viene presa in considerazione anche l’ipotesi di una vendetta personale legata a questioni sentimentali, il brutale pestaggio di piazza Alfieri si configura in tutto e per tutto come una ‘resa dei conti’.

Tra chi e perché dovranno cercare di appurarlo le indagini della Polizia, ma che a monte vi sia uno scontro tra gruppi ben definiti e pericolosi è piuttosto evidente non soltanto dalle modalità del raid, attuato in pochi secondi e con il volto coperto (pertanto premeditato e non conseguente un’improvvisa rissa), ma anche dal fatto che le due vittime del pestaggio sono a loro volta fuggite prima dell’arrivo degli agenti. Dai quali, evidentemente, non avevano alcun interesse a lasciarsi identificare.


LO SCONTRO SFIORATO IN VIA CESARE BATTISTI

A tutto questo si aggiunge un ulteriore elemento, emerso soltanto nelle scorse ore ma risalente alla sera di venerdì (ovvero poche ore dopo il pestaggio di piazza Alfieri). Quando, stando alle testimonianze di numerosi testimoni, intorno alle 21.30 due gruppi sono entrati in contatto in via Cesare Battisti, ma lo sconto non è degenerato in vera e propria rissa perché l’intervento massiccio delle forze dell’ordine, evidentemente ‘sul chi va là’ dopo la violenta aggressione del pomeriggio, ha fatto si che le persone coinvolte si dessero rapidamente alla fuga, ancora una volta per evitare di essere identificate.

LA RISSA DOPO L’INVESTIMENTO IN CORSO ALESSANDRIA

E si arriva così alla rissa scoppiata nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 24 settembre, in corso Alessandria dopo che un automobilista di origini albanesi ha perso il controllo dell’auto investendo una donna nigeriana che si trovava insieme al figlio, con quest’ultimo in un passeggino e fortunatamente illeso.

Come documentato nel nostro articolo, corredato di foto e video, la furia del marito della donna ha scatenato una maxi rissa che ha visto il coinvolgimento di numerosi immigrati delle due etnie, oltre che di alcuni italiani. Uno scontro – nato in seguito alla rabbia del momento e pertanto, a differenza dei precedenti, non correlabile a episodi criminali – che rende perfettamente l’idea dell’elevatissima tensione che si vive in città.

IL CASSONETTO DISTRUTTO

In ultimo - ma, visto l'andazzo, c'è da temere lo sia solo momentaneamente - ieri notte ignoti hanno dato alle fiamme un cassonetto di raccolta dei vestiti usati, probabilmente facendovi esplodere all'interno qualche mortaretto (CLICCA QUI per rileggere l'articolo)

Al netto delle pesanti e inquietanti ipotesi avanzate da una residente, che ha posto in evidenza l'episodio documentandone le conseguenze in diretta Facebook, è tutt'altro che escludibile si sia trattato di un atto vandalico. 

Che però, proprio come il proliferare di numerosi cumuli di rifiuti in vari punti della città (di recente ve ne abbiamo parlato QUI e QUI), contribuisce a incrementare la dilagante impressione che la città sia sempre meno sicura e sotto controllo.

Gabriele Massaro

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