Il Nazionale

Cronaca | 04 settembre 2023, 11:21

Tra graffiti, vandali e vetrine vuote, il degrado dei portici di corso Vittorio [FOTO]

Da Porta Nuova a corso Re Umberto muri coperte da scritte e volta scrostata

Tra graffiti, vandali e vetrine vuote, il degrado dei portici di corso Vittorio [FOTO]

Porta Nuova, la principale stazione della città. Biglietto da visita per chi sceglie di arrivare a Torino con il treno tutti i giorni per lavoro o scuola, ma anche per i turisti che vogliono fare un giro sotto la Mole. Se lo scalo ferroviario negli ultimi anni ha fatto molto per rilanciarsi e abbellirsi - decine i negozi presenti all'interno, così come ristoranti e punti di ristoro - l'esterno continua a rimanere ostaggio del degrado.

Volta sporca e graffiti

Basta infatti attraversare via Sacchi e dirigersi sotto i portici di corso Vittorio Emanuele II. Nel primo tratto, fino a via Campana, i muri sono completamente coperti da graffiti: un'eredità dei cortei anarchici in solidarietà di Alfredo Cospito. Alzando lo sguardo, la situazione non migliora: la vernice della volta, che in teoria dovrebbe tendere al giallo chiaro, appare completamente scrostata in più punti. E dove il colore è saltato, ci sono ampie chiazze di muffa e ragnatele.

Writer in via Campana 

Anche nella parte iniziale di via Campana le facciate dei palazzi sono invase da scritte con lo spray. La lapide per ricordare il maggiore Federico Pezzetti, martire dell'eterna libertà, si è "salvata", ma intorno gli antagonisti hanno lasciato decine di segni.

Vetrine vuote

Proseguendo la passeggiata, la volta dei portici di corso Vittorio Emanuele appare pulita. Le pareti però delle arcate fino a corso Re Umberto continuano ad essere piena fa graffiti. Tracce di degrado, a cui si aggiungono le vetrine vuote. Sono diversi i negozi chiusi con cartello vendesi ed affittasi, così come i chioschi abbandonati.

E proprio vicino alle serrande abbassate hanno trovato un rifugio due clochard, avvolti da coperte in questa fine estate. Alla fermata Re Umberto i resti di una bici abbandonata dal proprietario, che è stata smontata.

Cinzia Gatti

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