In concomitanza del controesodo della fine di agosto, la Polizia di Stato – in particolare il Settore Frontiera di Limone Piemonte – ha implementato con servizi straordinari di pattugliamento tutte le attività di “retro-valico” disposte dal direttore della Zona Polizia di Frontiera di Torino e dal Questore di Cuneo.
In modo particolare sono stati potenziati i servizi finalizzati al contrasto all’immigrazione irregolare presso i valichi di frontiera di competenza, ovvero sulla Strada Provinciale 251 del Colle dell’Agnello, sulla Strada Statale 21 del Colle della Maddalena e del Colle della Lombarda, nonché sul valico montano del Colle di Tenda e presso il valico ferroviario di Limone Piemonte.
Proprio presso quest’ultimo valico, l’attività degli agenti di stanza a Limone, diretti dal vicequestore Martino Santacroce, hanno tra l’altro rintracciato sei cittadini sudanesi sul treno internazionale Limone Piemonte-Ventimiglia a carico dei quali sono stati emessi altrettanti decreti di espulsione emessi dal prefetto, con l’ordine del questore di Cuneo a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.
Il dispositivo di tali servizi straordinari, articolato anche nelle fasce orarie serali e notturne, ha consentito di identificare oltre 150 persone e di controllare 73 veicoli e 7 treni internazionali, e di rilevare diverse infrazioni al Codice della Strada.
Nell’ambito della medesima attività, nella serata del 25 agosto sul Colle della Maddalena, tra il territorio italiano e quello francese, è stato eseguito un pattugliamento congiunto in cooperazione internazionale con la Paf (Police aux Frontieres) di Monginevro, sulla base del protocollo operativo siglato presso la Prefettura di Cuneo nell’ottobre del 2019, tra il settore della Polizia di Frontiera di Limone Piemonte e l’omologo Reparto del Dipartimento Alpi di Alta Provenza.
Sempre in tale contesto operativo, su un treno proveniente dalla Francia, è stato fermato un cittadino pakistano irregolare sul territorio nazionale, per il quale è stato attivato l’istituto della “riammissione attiva” secondo l’accordo di Chambery tra Italia e Francia. Tale riammissione è stata eseguita attraverso la riconsegna dello straniero irregolare alla corrispondente Polizia di Frontiera Francese di Mentone.
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