Una vita al servizio dell'impegno laico e civile, un testimone vivente dell'antifascismo, una figura amata e rispettata da tutti. Torino e l'Italia piangono Bruno Segre, avrebbe compiuto 105 anni fra pochi giorni, il 4 settembre.
Paladino dei diritti e delle libertà
Ha speso tutta la sua esistenza all'insegna dell'impegno per i diritti civili, per difendere ogni forma di libertà, per dire no al razzismo e all'antisemitismo. E anche negli ultimi anni, malgrado l'età, aveva sempre una mente lucidissima e nelle sue apparizioni pubbliche dava lezioni di vita e di saggezza, oltre a trasmettere una enorme carica umana.
I Radicali: "Torino gli intitoli una via"
Unanime il cordoglio delle istituzioni e del mondo politico, con i Radicali Italiani che chiedono alla sua città di dedicargli una via. "La Torino Capitale dei diritti si veste di nero, abbiamo perso il pioniere delle battaglie sulla laicità, la verità scientifica, i diritti e l’antifascismo. Oggi siamo tutti un po’ più poveri, ma più di prima dobbiamo batterci per ciò che ci ha insegnato Bruno - salutano così l’avvocato Segre i coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Lorenzo Cabulliese, Andrea Turi e Giorgio Maracich – auspichiamo che la Città di Torino proclami il lutto e metta le bandiere a mezz’asta".
"Ci sono persone per cui bisogna avere il coraggio di cambiare la toponomastica", hanno concluso gli esponenti Radicali. "Bruno Segre ha rappresentato la memoria storica di Torino, una via della città è il minimo per mantenerne vivo il ricordo e la memoria storica. Grazie per essere stato maestro di molte generazioni, continueremo molte battaglie anche nel tuo nome, come quella sulla rimozione del crocifisso nella sala Rossa".
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