Il Nazionale

Cronaca | 04 agosto 2023, 17:45

Con le moto ai laghi di Roburent in alta Valle Stura, un lettore: "Impuniti e strafottenti" [VIDEO]

Il comandante provinciale dei carabinieri forestali: "Pratica illegale in tutto il Piemonte, ma è molto difficile fermarli. E' un'attività estremamente impattante per l'ambiente"

Con le moto ai laghi di Roburent in alta Valle Stura, un lettore: "Impuniti e strafottenti" [VIDEO]

Chi frequenta la montagna sa bene come i sentieri e le aree protette siano oggetto di incursioni illegali da parte di motociclisti che si avventurano su sentieri, mulattiere, si spingono nei boschi, nei letti di torrenti, sui prati.

Si tratta di un'attività illegale in tutto il Piemonte. Moto da trial, cross, enduro sono vietati sui sentieri, sui prati e sulle strade bianche, con qualche rara eccezione. Ci sono anche strade che sono disciplinate e contingentate, percorribili a fronte del pagamento di un biglietto, come La via del Sale. Ma è tutta un'altra cosa. 

In montagna i mezzi motorizzati non sono ammessi, salvo deroghe legate a ragioni di lavoro o abitative. Se i sentieri sono in area protetta, il reato è ancora più grave. Reato che, purtroppo, rimane spesso impunito e che è altrettanto spesso accompagnato da atteggiamenti strafottenti da parte di chi pratica questa attività. Proprio a causa dell'impunità. L'assenza della targa, quasi sempre giustificata dal rischio di perderla, il casco in testa, rendono difficile risalire all'identità di chi guida e alla proprietà del mezzo.

Un nostro lettore ci ha inviato il video di alcuni turisti stranieri intenti a percorrere i sentieri che scendono dai laghi Roburent. E' successo il 2 agosto. I due, mentre il lettore faceva il video, hanno anche fatto un cenno di saluto verso la camera.

"Dopo aver visto le moto scendere, ho subito telefonato al comune di Argentera ma, giustamente, mi hanno detto di non avere personale per gestire la situazione. Mi hanno suggerito di chiamare il 112 ma non ho ritenuto utile disturbare il circuito di emergenza per una segnalazione che al 99% non  avrebbe trovato un destinatario o non lo avrebbe trovato in tempi utili per intervenire", ha sottolineato. 

Chi vigila e ha competenza su questo tipo di reati sono i Carabinieri forestali. Come ha confermato il comandante provinciale Stefano Gerbaldo, è molto difficile riuscire a colpire i responsabili. "Per questo tipo di interventi dobbiamo agire in borghese e organizzarci bene, perché altrimenti, appena vedono una divisa, i responsabili scappano. Di recente abbiamo sequestrato una moto proprio in Valle Stura. Oltre al sequestro, c'è una sanzione amministrativa. Riusciamo a sequestrare e sanzionare una ventina di motociclisti a stagione", spiega.

Oltre ai forestali, hanno competenza su questo tipo di reati anche le guardie dei parchi regionali e la polizia provinciale. 

"E' una pratica illegale ma, soprattutto, estremamemente impattante per l'ambiente. In Gardetta, per esempio, ci sono segni di transiti illegali che risalgono a molti anni fa ma che ancora non si sono rimarginati. La natura è delicata, soprattutto sopra la quota alberata. E certi danni non si rimarginano", conclude il comandante, che ha promesso il massimo impegno per identificare i responsabili di questa incursione.

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