Erano attesi a giorni gli sviluppi sull'inchiesta bis sull'omicidio di Alice Scagni, quella sulla denuncia dei familiari di Alice e Alberto sugli allarmi inascoltati lanciati dai genitori Graziano Scagni e Antonella Zarri, nei giorni e nelle ore prima che Alberto uccidesse la sorella.
La procura ha chiesto l'archiviazione per l'inchiesta che vede indagati due poliziotti e una dottoressa del centro di salute mentale dell'Asl3. Le accuse sono di omissione di atti d'ufficio, omessa denuncia e morte in conseguenza di altro reato.
A informare della richiesta di archiviazione è Antonella Zarri.
“La procura di Genova – scrive - ha chiesto l’archiviazione della nostra denuncia nei confronti della Polizia di Stato per essere rimasta inerte alla nostra drammatica richiesta di aiuto ed intervento di fronte alla follia di nostro figlio che avevamo percepito costituire un serio pericolo per noi e per l’altra nostra figlia Alice.
Poche ore dopo si consumava, il primo maggio 2022, il dramma che cancellò la nostra famiglia e le nostre vite. Siamo stati messi sotto accusa noi genitori per tutto quanto accaduto. Forse ne siamo responsabili. Ci è sembrato naturale cercare di proteggere i nostri figli e noi stessi, cercando di chiedere aiuto alle istituzioni.
Nei giorni precedenti l’uccisione di Alice abbiamo tentato di contattare per oltre 60 volte il centro di salute mentale cui c’eravamo rivolti per l’impressionante progressione della malattia mentale di nostro figlio. Abbiamo più volte chiamato il 113 perché spaventati dal degenerare inesorabile della situazione. Ci è stato risposto di chiuderci in casa fino al lunedì successivo. Era Domenica. La nostra famiglia non è arrivata a Lunedì”.
Sul caso Scagni, come ricorda la madre di Alice e Alberto, è intervenuta anche la politica con la lettera di Ilaria Cucchi, compagna dell'avvocato della famiglia Scagni, Fabio Anselmo, e sorella di Stefano Cucchi, per la cui morte sono stati condannati due carabinieri che lo hanno pestato mentre era in custodia. A Ilaria Cucchi aveva replicato Alfredo Antoniozzi vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, sostenendo che Alberto non sia incapace di intendere e di volere, come invece sostiene la famiglia.
“Siamo noi i colpevoli? - scrive Antonella Zarri - Il capogruppo della Camera dei deputati ha già emesso la sua sentenza. È di Fratelli d’Italia. Ora mi chiedo se i magistrati che si occupano della nostra tragedia sono parenti stretti di appartenenti alla Polizia o simpatizzanti di FDI od altri partiti di Governo.
Se è cosi, oggi mi sento disorientata come cittadina e come madre. Non sono io ad aver creato questa politicizzazione estrema della Giustizia. Io ho solo chiesto invano aiuto allo Stato e dallo Stato sono stata accusata insieme a mio marito. Ma cosa è lo Stato? Siamo colpevoli soltanto io e Graziano. È tutto più semplice. Ha ragione il partito di Governo. Non abbiamo alcuna speranza. Lo avevo previsto perché ci era stato subito spiegato dal nostro avvocato. Ma quel che stiamo facendo noi genitori lo dobbiamo ad Alice che non c’è più ed ad Alberto che si è di fatto ucciso pure lui. Noi non contiamo nulla. Siamo solo cittadini”.
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