Negli anni in cui lievitavano i dividendi dei soci di Aspi, progressivamente, in maniera quasi speculare diminuivano le voci a bilancio dedicate ai costi per le manutenzione. È il quadro descritto questa mattina dall'interrogatorio del pubblico ministero Marco Airoldi al processo sul crollo del ponte Morandi al comandante della Guardia di Finanza Ivan Bixio, ora al comando di Reggio Emilia, che si è occupato delle indagini in seguito al crollo, avvenuto il 14 agosto del 2018.
Gli anni di riferimento di Bixio e del pubblico ministero Marco Airoldi vanno dal 2010 al 2017. In quel periodo, secondo il documento elaborato dalla gdf, i dividendi sono saliti dai 516 milioni di euro del 2010 fino al picco del 2017, anno in cui, in seguito a un trasferimento straordinario di partecipazioni da Aspi ad Atlantia, i dividendi arrivano a oltre 2,5 miliardi, di cui 711 milioni relativi all'attività ordinaria, poco sotto ai 775 milioni del 2016. I dividendi sono stati distribuiti anche nel 2018, anno del crollo del ponte e ammontavano a 455 milioni. Nel complesso, i dividendi dal 2010 al 2017 ammontano a 7,5 miliardi di euro.
Lo scopo della procura era chiarire una volta per tutte che a un incremento dei dividendi corrisponde una diminuzione dei costi, che infatti dal 2010 al 2017 sono scesi da 1,5 miliardi a 812 milioni. Nel complesso dei costi del settore sulla rete autostradale, dal 2012 al 2017 l'impegno di Aspi, che gestisce direttamente 3000 chilometri di autostrade, è sceso dall'87% al 64%.
La diminuzione dei costi e la lievitazione dei dividendi corrisponde a un passaggio cruciale della storia societaria la cui privatizzazione è iniziata nel 1999, anno in cui la famiglia Benetton era entrata nell'asset, inizialmente con una partecipazione del 30%. Nel 2007, quindi poco prima gli anni della diminuzione dei costi, era nata Atlantia; in seguito, la scissione di un altro ramo di azienda aveva dato alla luce Aspi. A quel punto le società di riferimento della famiglia Benetton controllava già il 100% delle quote societarie.
Conti, quelli di procura e guardia di finanza, che però non tornano secondo le difese. Durante il controesame le cifre dei dividendi sono state contestate perché mancherebbero quelle relative ad altre partecipazioni, tra cui gli aeroporto gestiti dalla società.
“Diminuendo i costi per le manutenzioni gli utili aumentano. - ha commentato Egle Possetti, presidente del Comitato Vittime Ponte Morandi – La cosa interessante è stata sicuramente il riferimento a quanto invece fosse diversa la gestione delle spese in altre società che facevano queste attività. Se ci fosse stato bisogno di un chiarimento stamattina c'è stato. Il ponte non ha ricevuto le manutenzioni adeguate, altrimenti sarebbe ancora su”.
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