Oggi il cielo sopra Torino si tinge di arcobaleno. Al teatro Carignano si sono ritrovati sindaci e amministratori locali da tutta Italia, che hanno risposto all'appello del sindaco di Torino Stefano Lo Russo per chiedere maggiori diritti per le famiglie omogenitoriali. E dal palco Lo Russo ha ricordato come il capoluogo piemontese sia stato, su impulso dell'allora primo cittadino Chiara Appendino, il primo Comune in Italia a trascrivere all'anagrafe i figli di coppie gay e lesbiche: tra di loro anche Niccolò Pietro, figlio dell'attuale assessore alla Mobilità Chiara Foglietta.
"Figli coppie gay non hanno stessi diritti"
"Siamo qua - ha spiegato Lo Russo - per affermare una cosa molto importante: nel nostro paese i figli delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti degli altri. Abbiamo deciso di avviare una mobilitazione per sollecitare il Parlamento a fare quello che ha detto la Corte Costituzionale, cioè dare un quadro legislativo certo a questi bambini. Questo è il sentimento vero del nostro paese". La premier Giorgia Meloni dal palco degli Stati Generali, accanto a Papa Francesco, è tornata a difendere la famiglia tradizionale ed attaccare l'utero in affitto.
"Matrimonio egualitario per adozione coppie gay"
"Noi pensiamo - ha replicato Lo Russo - che le famiglie siano un valore fondante della nostra società e che servano politiche incentivanti, indipendentemente dall'orientamento di genere". "L'utero in affitto - ha proseguito - non è oggetto dell'iniziativa di oggi. La destra usa questo argomento per impedire la reale discussione, cioè dare certezza giuridica ai bambini di figli di coppie omogenitoriali e aprire la discussione sul matrimonio egualitario, che permetterebbe l'adozione anche alle coppie omogenitoriali".
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