Un portuale di 50 anni è rimasto gravemente ferito ieri mattina mentre lavorava a ponte Etiopia. L'uomo ha perso un dito durante un'operazione di 'rizzaggio' di una nave, termine tecnico che indica la messa in sicurezza della merce. Un altro incidente si è verificato ieri sera, quando un altro portuale, sempre durante l'orario di lavoro, è svenuto sbattendo la testa contro la panchina. L'uomo è stato trovato privo di sensi dai colleghi che hanno chiamato l'ambulanza per il trasporto in ospedale in codice rosso.
A lanciare l'allarme è il sindacato Usb, che mette in luce il problema sicurezza all'interno del porto. “Si parla tanto di grandi opere, ma di quello che succede nelle banchine Autorità Portuale non risponde”, dichiara il responsabile Usb in porto José Nivoi.
“Durante l'anno – spiega il sindacalista – mandiamo migliaia segnalazioni all'Asl, mettendo in copia Autorità Portuale per far comprendere la difficile situazione del porto, ma le risposte sono nulle. La sicurezza deve essere gestita in maniera condivisa con tutti i sindacati, non solo con quelli confederali”.
Le risposte, lamenta Nivoi, non arrivano neanche dalle istituzioni. “Dal 2008 chiediamo l'integrazione della legge 81 sulla sicurezza in porto, ma ancora non è stata fatta, abbiamo scritto una proposta di legge insieme a un avvocato, abbiamo coinvolto un senatore nella speranza che possa essere presentata”.
La sicurezza in porto passa anche per il piano di assunzioni. Da oltre un anno circa settanta precari rivendicano senza successo il proprio posto di lavoro. Ieri l'ennesima riunione a cui hanno partecipato non ha portato a nessun risultato concreto. “A oggi i carichi di lavoro sono aumentati notevolmente, ma il personale non aumenta. È vero che Psa sta assumendo, ma al tempo stesso tanti lavoratori stanno andando in pensione, quindi il livello occupazionale rimane lo stesso”, conclude il sindacalista Usb che invita allo sciopero generale contro l'inflazione del prossimo 26 maggio.
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