Il Nazionale

Cronaca | 01 maggio 2023, 10:28

Corteo del 1° maggio, i sindacati: "Poniamo l'accento sulla dignità del lavoro e delle persone. Seguiamo la Costituzione"

In migliaia sfilano in centro nonostante la pioggia. In piazza cori, striscioni, e qualche cartello ironico. Cgil, Cisl e Uil: "Le misure del governo non contrastano il precariato. Serve privilegiare il dialogo sociale"

Corteo del 1° maggio, i sindacati: "Poniamo l'accento sulla dignità del lavoro e delle persone. Seguiamo la Costituzione"

In migliaia, nonostante la pioggia, manifestano in centro a Torino per il corteo del Primo Maggio.

"Al centro di questa giornata c’è la celebrazione dei 75 anni di vita della nostra Costituzione", spiega il segretario generale di Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco. "Oltre ai valori di libertà e democrazia, richiamati dalla Carta, vogliamo però porre l'accento sulla dignità del lavoro e delle persone. Lavoro inteso come motore di crescita e coesione sociale. Per questo diciamo ancora una volta no al lavoro povero, precario e senza diritti. Diritti, tutele e dignità: sono queste le nostre priorità". "Le misure del governo", prosegue la Cisl, "non contrastano il precariato e liberalizzano il tempo determinato. Bene gli incentivi".

Aggiunge Gianni Cortese della Uil: "Siamo qui per chiedere di realizzare la nostra Costituzione, che prevede il lavoro come valore fondante. C’è troppa precarietà e lavoro povero, problema di occupazione femminile e giovanile, ma anche chi dopo 50 anni non rientra più nel mondo del lavoro. Oggi la costituzione è ancora un obiettivo non realizzato". "Dal punto di vista del metodo - spiega poi Cortese - il governo sbaglia. Siamo contrari al dilatare la durata dei contratti a tempo indeterminato e alla reintroduzione dei voucher. Il Piemonte è impegnato nella gestione della transizione ecologica, penso a Stellantis e al suo indotto. Va governato o sarà un bagno di sangue".

"Siamo scontenti per le misure del governo", rincara la dose la segretaria Cigl Gabriella Semeraro. "C’è stato un mancato confronto, quando si parla di un decreto lavoro non coinvolgere i sindacati. Non ci sono rispiaste rispetto al lavoro che viene precarizzato, penso al contratto a tempo determinato. I contratti a termine sono già troppi e questo decreto lì aumenta. A Torino il 70% dei contratti sono precari e determinano il lavoro povero, toccando le fasce più deboli".

Andrea Parisotto e Daniele Angi

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