Ha subito confessato Filippo Giribaldi, il portuale di 42 anni che ieri ha ucciso con un colpo di pistola Manuel Di Palo, 38 anni, ex militante di Casapound. Il delitto è avvenuto in via Polleri poco dopo le 18.
Da subito gli inquirenti avevano escluso la matrice politica, anche se l'ex militanza di Di Palo negli ambienti di estrema destra, il fatto che i portuali siano notoriamente legati al mondo della sinistra e che l'omicidio sia avvenuto il 25 aprile ha suscitato qualche dubbio subito escluso dalla confessione dell'assassino: "Ho ucciso per gelosia", ha detto alla pm Eugenia Menichetti. Giribaldi, difeso dall'avvocato Paolo Scovazzi e Di Palo avrebbero litigato per una donna, abitante in salita San Bartolomeo, al Carmine.
Sembrerebbe escluso anche il movente legato alla droga, anche se entrambi, come è emerso sarebbero stati consumatori di stupefacenti. Secondo le testimonianze dei vicini Di Palo da alcune settimane viveva in casa della donna che avrebbe avuto una relazione con entrambi. La dinamica non è ancora chiara, sembrerebbe che Giribaldi si sia presentato nell'appartamento dove è partita una discussione, poi l'inseguimento, tre, quattro spari e poi un unico colpo mortale che ha raggiunto Di Palo al cuore, in via Polleri, dove è morto. Poi la breve fuga fino alla chiesa dell'Annunziata, dove ha confessato il delitto al sacrestano Jean Pascal Coly. "Ho ucciso un uomo, chiamate la polizia". In pochi minuti gli agenti della Squadra Volante, guidata da Maria Teresa Canessa, lo hanno arrestato.
Non è ancora chiaro a chi appartenesse la pistola, una calibro 22. Né Di Palo né Giribaldi risultano proprietari di armi da fuoco, né possessori di porto d'armi, la pistola, secondo quanto riferiscono fonti della procura, avrebbe la matricola "illeggibile, non abrasa". Può darsi, ma è solo un'ipotesi, che Giribaldi, che indossava guanti da lavoro, sia riuscito a disarmare Di Palo e che lo abbia ucciso con la sua stessa pistola. La dinamica la chiarirà l'inchiesta. "Se la pistola fosse della vittima ci sarebbero le sue impronte", dicono ancora nei corridoi del palazzo di giustizia. Nel corso dell'interrogatorio Giribaldi avrebbe però dichiarato di aver trovato l'arma un anno fa sulle alture di Genova e di averla tenuta con sé per difesa personale. L'arma quindi apparterrebbe all'assassino, anche se non regolarmente registrata.
Al vaglio i precedenti dei due, com'è noto Di Palo era stato condannato nel 2020 a otto mesi con la condizionale per aver accoltellato un antifascista, su Giribaldi la procura ha acquisito il certificato penale, sembra comunque che non ci fossero trascorsi giudiziari tra vittima e assassino.
Intanto sul corpo di Di Palo è stata disposta l'autopsia, a eseguirla sarà il medico legale Francesco Ventura.
Cronaca | 26 aprile 2023, 12:56
Omicidio di via Polleri, l'assassino ha subito confessato: "L'ho ucciso per gelosia"
I due hanno litigato, poi gli spari, tre, quattro, prima dell'unico colpo che ha raggiunto al cuore Di Palo, in via Polleri, dove è morto
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