Nando Gallo, l'artista langarolo che aveva donato due sue opere alla Città di Asti (una realizzata per Portacomaro Stazione, da dove la famiglia di Papa Francesco partì alla volta dell’Argentina, l'altra raffigurante Nelson Mandela), ora attacca la giunta Comunale e il sindaco Maurizio Rasero che ha manifestato l'intenzione di cambiare il nome del Palazzo comunale, dedicandolo ad un personaggio astigiano.
In una lettera destinata all'Amministrazione, Gallo ricorda come questa seconda opera gli fosse stata richiesta "da un caro amico che nel 2015 mi disse che Asti aveva intenzione di intitolare il nuovo palazzo comunale al grande Nelson Mandela. Mi entusiasmò l’idea di dare vita ad una semplice pietra di langa raffigurando un uomo unico quale è stato il leader sudafricano", ricorda lo scultore.
"Pe me è stato un grande onore e penso che per il Sindaco Brignolo, il Vicesindaco Arri e tutta l’Amministrazione sia stato un dono molto gradito considerando l’accoglienza che mi è stata riservata". Non tutto è bene quel che finisce bene, però. Durante la ristrutturazione del palazzo la statua è stata rimossa per permettere l’esecuzione dei lavori ed evitate possibili danneggiamenti. "A lavori ultimati l’opera non ha ripreso la sua precedente collocazione nell’androne dell’edificio ma è stata custodita “non so come mai” in uno sgabuzzino angusto e poco adatto", fa notare non senza un evidente rammarico Nando Gallo.
"Questo mi ha rattristato molto ma “ben pensando” ho sperato fortemente di rivedere Nelson Mandela ricomparire in tempi brevi, come per magia, nella location adatta al grande Statista. Purtroppo la magia non si è realizzata e la situazione si è aggravata nel momento in cui ho saputo che la Commissione Toponomastica del Comune di Asti ha proposto di sostituire l’intitolazione del Palazzo Nelson Mandela con una nuova denominazione riferita ad un personaggio più vicino alla realtà locale".
Ed allora Gallo sottolinea la sua doppia delusione, dal punto di vista personale ma anche e soprattutto morale: "Sono convinto che Mandela sia un personaggio di rilievo internazionale, che per la sua storia fatta di battaglie per la libertà sia adatto a rappresentare un luogo di accettazione e inclusione quale può essere un ufficio comunale". Di qui la decisione: "Sarà mia premura venire a ritirare il busto per donarlo ad un’altra città che riconosce i valori etici e morali del grande statista".
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