Francesco Balocco, già sindaco di Fossano e poi assessore regionale ai Trasporti nella Giunta Chiamparino, superata la soglia dei 70 anni, potrebbe essere richiamato in servizio come “riservista” di rango per cercare di tenere unite quelle “anime” rissose che nel 2019 non erano riuscite a trovare un’intesa aprendo la strada alla conquista del municipio da parte del leghista Dario Tallone.
L’eventualità di un ritorno di Balocco sulla scena amministrativa tiene banco ormai da qualche tempo nei conciliaboli politici cittadini, specie dopo il lancio del “Patto Civico Fossanese”.
Se l’ipotesi prenderà corpo è presto per dirlo.
Certo è che Fossano, tra le quattro sorelle chiamate al voto nel 2024 (le altre sono Alba, Bra e Saluzzo), è quella in cui si registra, ad oggi, il maggior fermento.
Pd e centrosinistra non vogliono farsi mettere all’angolo dal “Patto” che sta agitando le acque sotto il castello degli Acaja.
A maggior ragione, considerato che si è riaffacciato sul proscenio, questa volta in veste ancor più civica, un altro ex sindaco, Davide Sordella, che pure da primo cittadino era stato accreditato in quota Pd.
Frattanto, dal fronte della maggioranza di centrodestra a trazione leghista, sembra probabile (anche se non scontata) la ricandidatura di Dario Tallone, uomo di stretta fiducia del senatore e segretario provinciale della Lega, Giorgio Maria Bergesio.
Tallone, giunto al termine del suo primo mandato, sa che deve sottoporre al giudizio dei cittadini l’operato del suo quinquennio. Per questo il suo partito intenderebbe chiedere la riconferma per un secondo mandato.
Del resto, nella spartizione fra i partiti di centrodestra, la candidatura del sindaco di Fossano spetta indubitabilmente alla Lega.
Si era parlato di una possibile candidatura di Tallone in Regione, ma voci bene informate dicono che è maggiormente verosimile, da Fossano, una candidatura della presidente del Consiglio comunale e consigliera provinciale Simona Giaccardi.
Il “Patto Civico”, dal canto suo, è alla ricerca di un candidato sindaco che sia elemento di sintesi tra soggetti di estrazione politica diversa, in passato posizionati su sponde contrapposte.
Tornando a Balocco, potrebbe essere indotto ad accettare – riferisce un autorevole esponente del Partito Democratico – per riscattare l’onta subìta dalla sinistra nella città che ha avuto come sindaco e storico leader Beppe Manfredi, fondatore del movimento “Nuova Frontiera”.
Di Balocco – secondo un aneddoto locale (probabilmente apocrifo) – Manfredi avrebbe detto: “Questo è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo!”.
Vedremo se il monito del sindaco-senatore che strappò con la Dc per approdare al Pci come indipendente a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, sarà recepito.
Il centrosinistra fossanese è all’affannosa ricerca di un centro di gravità se non permanente, per lo meno … elettorale.
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