Con il nonno giardiniere e l’infanzia tra i boschi e le campagne di Miradolo, la passione per la botanica dell’agronomo paesaggista Flavio Pollano ha radici profonde. Venerdì 14 aprile, al Tempio Valdese di Pinerolo, racconterà le sue esperienze all’incontro ‘Declinazioni di verde: esperienze di un paesaggista pinerolese nel mondo’.
Flavio Pollano, classe 1969, è un agronomo e architetto paesaggista, specializzato in parchi e giardini. Come esperto di pareti vegetali, lavorando direttamente per il loro inventore Patrick Blanc segue la realizzazione, l’ingegnerizzazione e la conservazione di diversi murs végétaux in Italia e all’estero, anche fuori Europa. Ha progettato giardini botanici e domestici in tutto il mondo, ma senza mai perdere il legame con la sua città d’origine, dove tutt’ora ha lo studio. “Mio nonno paterno ha lavorato tutta la vita come giardiniere e cocchiere dai baroni Mazzonis a Pralafera – racconta –. È andato in pensione alla mia nascita, e mi ha trasmesso fin da subito la sua passione per il verde e le sue conoscenze”. Nella casa di Miradolo, in cui la famiglia si trasferisce dopo pochi mesi dalla sua nascita, è lui che si occupa di tutte le faccende in giardino, tagliando l’erba e potando le siepi, e nei momenti di pausa corre a osservare i pescatori al Chisone, o a esplorare il parco, in quegli anni abbandonato e incontaminato se non per i residenti del castello in estate, notandone e ammirandone gli alberi secolari. “Ho sempre vissuto nella natura, dai giardini al parco, alla vita fluviale, e non conosco alternativa: anche nei mobili prodotti dall’altro ramo della famiglia, nel mobilificio Griva, vedo le piante nel legno utilizzato, e mi interesso di ogni cosa, dal seme alle prime gemme e ai primi fiori” spiega.
Dopo il diploma al liceo Curie e la laurea in Scienze Agrarie, consegue il diploma di specializzazione in parchi e giardini con una tesi proprio sul parco di Miradolo, e in seguito per dodici anni lavora al suo recupero: “Quando ero piccolo, il parco suscitava in me un grande fascino, e quando ne ho avuto la possibilità, ho studiato e raccolto la sua storia e la sua ricca botanica creandone la prima documentazione completa. Qualche anno dopo, lavorando al giardino privato di Maria Luisa Cosso, le ho suggerito di acquistare il Castello di Miradolo, e così dal 2006 al 2018 ho potuto lavorare su quello che ho sempre sognato, mettendolo in pratica”.
La scelta di seguire questa forte passione non è però stata facile: “Avrei potuto tranquillamente lavorare al mobilificio di famiglia, come tanti miei parenti, e avere un futuro solido e una forte sicurezza economica. Ma in fondo ho sempre saputo che avrei lavorato in questo settore, anche dovendo partire da zero: ho cominciato con lavori inerenti all’agraria ma lontani dalla mia passione, come studi sui danni provocati da grandine o sui percorsi agli alpeggi, e piano piano mi sono fatto strada in questo mondo difficile, dove vendi solamente le tue idee, continuando a studiare e migliorarmi. Non è stato facile, ma non ho nessun pentimento: oltre a fare qualcosa che amo, ho la possibilità di conoscere persone e mondi bellissimi. Un pensiero va sicuramente al dottor Marchionne, di cui ho curato tre giardini, con cui ho avuto un bellissimo rapporto: dal lato umano, è stata un’esperienza stupenda che mi ha trasformato per sempre” conclude Pollano.
Per conoscere meglio i suoi lavori e le sue esperienze, l’appuntamento è al Tempio Valdese di Pinerolo, in via dei Mille 1, alle 21. L’evento aperto a tutti fa parte del ciclo di incontri ‘Alt(r)e Vedute – Ambienti climi energie’ organizzato dall’associazione Ettore Serafino.
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