Il Nazionale

Cronaca | 11 aprile 2023, 11:02

Così la riforma Cartabia ha scagionato la donna che investì una 13enne in Piana Biglini

L’incidente nell’ottobre 2020 sulle strisce pedonali di corso Unità d’Italia, alle porte di Alba. La mancata conferma della querela di parte entro il 30 marzo ha obbligato il giudice ad archiviare il procedimento

Così la riforma Cartabia ha scagionato la donna che investì una 13enne in Piana Biglini

Il processo sull’investimento si è chiuso col non doversi procedere nei confronti dell’imputata, per mancanza della querela di parte. E anche i problemi di sicurezza di quel tratto della Statale 231 rimarranno probabilmente tali, visto che ad oggi nessuna misura specifica è stata intanto assunta per garantire una maggiore tutela degli utenti deboli della strada in quell'attraversamento.

E’ quanto può dirsi con riguardo all’epilogo che ha appena chiuso la vicenda giudiziaria che aeva coinvolto una donna classe 1976, residente nell’Albese, finita a giudizio di fronte al Tribunale di Asti con l’imputazione di lesioni colpose, chiamata in particolare a rispondere di quanto accaduto nel pomeriggio di martedì 27 ottobre 2020 nel tratto della Statale che attraversa la frazione albese di Piana Biglini.

Nello specifico la donna stava percorrendo quel tratto della Statale appena fuori da Alba  alla guida della propria Hyundai quando, giunta all’altezza dell’Hotel Medea, tra i civici 77 e 99 di corso Unità d'Italia, investì una 13enne intenta ad attraversare sulle strisce.

Scagliata a 18 metri di distanza, la ragazzina venne soccorsa e condotta prima all’ospedale "Ferrero" di Verduno, quindi trasferita al Cto di Torino, dove le venne refertata la frattura scomposta di femore e tibia, con una prognosi di 60 giorni.

Da qui l’imputazione di lesioni stradali a carico dell’investitrice in quanto, in violazione dell’articolo 191 del Codice della Strada, alla guida della propria autovettura, "ometteva di accordare precedenza a un pedone che stava attraversando sulle strisce, causandole lesioni personali".

Nell’udienza del procedimento tenuta nei giorni scorsi presso al tribunale di Asti, alla giudice Roberta Dematteis non è però rimasto che dover dichiarare il non doversi procedere per mancanza della querela.

Il caso rientrava infatti tra quelli per i quali il regime transitorio della riforma Cartabia entrata in vigore nel dicembre scorso prevedeva l’obbligo di confermare la querela entro il termine fissato al 30 marzo 2023.
Nella fattispecie la parte offesa era però già stata risarcita dall’investitrice, per mezzo della sua assicurazione, cosicché la famiglia della ragazza ha evidentemente valutato di non procedere con la denuncia.

L’indagine era stata condotta dal sostituto procuratore dottoressa Francesca Dentis. La donna indagata era difesa dall’avvocato albese Roberto Ponzio.

All’investimento – lo ricordiamo – era seguita l’iniziativa assunta da un gruppo di residenti, promotore di una raccolta di firme rivolta all’Amministrazione albese e a quella provinciale, affinché fossero adottate misure utili a incrementare la sicurezza degli utenti deboli della strada lungo una direttrice già funestata da frequenti incidenti anche gravi. Alla stessa era seguita la richiesta del Comune di Alba alla Prefettura di poter installare in zona un autovelox fisso. Richieste che al momento non hanno avuto seguito.

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