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Politica | 24 marzo 2023, 08:56

La protesta dei lavoratori del Maina arriva in Consiglio Comunale: "Siamo stanchi di aspettare i nostri diritti, vogliamo interventi subito. Ridateci la dignità"

Due delegazioni sono state invitate a parlare in momenti diversi. Sarà ripristinato il Centro diurno con l'approvazione di un Odg della minoranza

La protesta dei lavoratori del Maina arriva in Consiglio Comunale: "Siamo stanchi di aspettare i nostri diritti, vogliamo interventi subito. Ridateci la dignità"

Ieri sera, al previsto Consiglio Comunale, sono arrivate delegazioni di lavoratori della Casa di riposo Città di Asti, senza stipendio da quando la struttura ha chiuso i battenti al 30 dicembre.

Una chiusura anno amarissima e uno strascico particolarmente pesante per una cinquantina di dipendenti che non trovano collocazione e non percepiscono stipendi da allora, dopo aver dedicato una vita agli anziani degenti (trasferiti in strutture dell'Astigiano o in famiglia).

Sono i 56 dipendenti con contratto pubblico a tempo determinato ai quali è dovuto l'80% dello stipendio come indennità di mobilità, ma che il Maina non pagare. 

I commissari il 29 marzo incontreranno i sindacati in Prefettura

Ieri i tre commissari liquidatori: Roberto Frascinelli,  Alberto Abbate e Luca Geninatti Saté, hanno incontrato il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro e il sindaco Maurizio Rasero.

Dopo aver acquisito la documentazione, il 29 marzo incontreranno, in Prefettura, i sindacati.

"Vorremmo la nostra ricollocazione con la stessa abilità usata nella chiusura di un ente pubblico - hanno rimarcato i dipendenti ieri sera - e siamo stanchi di aspettare i nostri diritti, vogliamo interventi subito. Ridateci la dignità".

Si sono creati, in consiglio, due "gruppi" di lavoratori. Un gruppo con Cgil e la capogruppo Pd, Maria Ferlisi, ha chiesto di parlare subito e il presidente del Consiglio, Federico Garrone, ha interrotto la seduta.

Una parte dei lavoratori, invitata a parlare dal consigliere Mario Malandrone con il Coordinamento Asti Est, è intervenuta successivamente.

Si ripristinerà il Centro Diurno

Nella stessa serata è stato approvato l’Odg di Uniti si può e Ambiente Asti - sostenuto da tutta l'opposizione - sul centro diurno e il Consiglio comunale si impegnerà al ripristino dello stesso sul territorio astigiano.

Contrari solo i voti di Fratelli d'Italia.

Il Centro diurno convenzionato con l'Ast At, dopo la chiusura del Maina, era impossibilitato a svolgere il servizio rivolto ad utenti con problemi di demenza senile e Morbo di Alzheimer e i pazienti seguiti dal Centro "sono lasciati  - si legge nell'Odg - in questa fase totalmente in carico alle famiglie".

Il centro svolge un'attività importante per pazienti e famiglie fin dal 1999, un servizio essenziale per la citta di Asti e il territorio provinciale.

"I posti disponibili in Regione Piemonte ogni mille anziani nel 2018 erano 0,51, spiegano i consiglieri,  contro i 3,43 della Lombardia, i 3,17 dell'Emilia-Romagna, i 4,54 della Val D'Aosta, gli 1,49 del Veneto. I centri in Piemonte erano, nel 2018, 18 in Piemonte, mentre in Emilia erano 212 e in Lombardia 320". 

Betty Martinelli

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