I sommovimenti partitici determinatisi in questi ultimi giorni nell’amministrazione di Borgo San Dalmazzo suscitano vari interrogativi.
Dopo l’abbandono di Paolo Giraudo, che ha lasciato il ruolo di coordinatore locale di Forza Italia (e anche il partito), ci si chiede se e quali ripercussioni ci saranno in municipio adesso che il nuovo referente azzurro è diventato Alessandro Monaco.
L'uscita di Giraudo da Forza Italia era nell’aria considerato che, da qualche tempo, è insistente la voce che lo indica possibile candidato sindaco a Roccavione il prossimo anno: per questa ragione gli sarebbe stato consigliato di lasciare l’incarico di referente del partito.
Monaco, classe 1980, già assessore alle Manifestazioni nella giunta del precedente sindaco Gianpaolo Beretta, si era dimesso a ridosso delle recenti elezioni comunali per candidarsi con Roberta Robbione nella lista civica “Uniti per Borgo”.
Cedendo alle lusinghe del coordinatore provinciale di Forza Italia Franco Graglia, il consigliere di maggioranza smette gioco forza i panni civici per indossare quelli di partito.
A parte il turn over dei coordinatori forzisti locali, non è peregrino chiedersi come farà ora la Robbione a tenere insieme una maggioranza così composita e articolata.
È appena il caso di ricordare, infatti, che in giunta siede anche uno storico esponente della Lega, Armando Boaglio, assessore con delega ai Lavori pubblici.
La sindaca – che in campagna elettorale ha goduto del pieno appoggio della deputata Pd Chiara Gribaudo, che qui ha le sue radici e proprio a Borgo ha mosso i primi passi da assessora prima di essere lanciata sul proscenio della politica nazionale – non ha mai nascosto le sue simpatie verso la sinistra.
S’intersecano, dunque a Borgo San Dalmazzo, alcune questioni non di poco conto.
Sul piano amministrativo, sullo sfondo, c’è il controverso tema del biodigestore con Gribaudo che appoggia la scelta del no della sindaca Robbione.
La maggioranza pare allineata e compatta al suo fianco, essendosi espressi in maniera contraria tutti gli assessori.
Alla luce degli ultimi sviluppi appare ora imbarazzante la posizione di Monaco dal momento che Forza Italia – a partire dall’ex segretario provinciale e sindaco di Boves Maurizio Paoletti - si è espressa invece convintamente a favore dell’impianto.
Sul piano politico è curioso annotare come nella cittadina della vicepresidente nazionale del Partito Democratico si sta realizzando un singolare laboratorio “arcobaleno” (per quanto dalle caratteristiche civiche), dove soggetti di simpatie di centrosinistra (a partire dalla Robbione) condividono responsabilità amministrative con esponenti di centrodestra, come dimostrano i casi di Monaco (Forza Italia) e Boaglio (Lega).
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