Il Nazionale

Cronaca | 20 marzo 2023, 12:02

Fine dell'emergenza acqua inquinata a Taggia e Sanremo: non c'è più traccia del Triclopropano

Revocate anche le ordinanze di non potabilità dell'acqua nelle ultime zone di Taggia e Sanremo.

Fine dell'emergenza acqua inquinata a Taggia e Sanremo: non c'è più traccia del Triclopropano

Dopo 9 giorni è terminata l'emergenza acqua inquinata a Taggia e Sanremo. I campionamenti effettuati ieri oggi hanno dato esito negativo sulla presenza del composto chimico 1,2,3-Triclopropano.

Dall'11 marzo scorso era scattato l'allarme per la presenza del solvente nell'acqua dei pozzi di Taggia. Così erano state emanate le ordinanze di non potabilità su tutto il territorio tabiese e in parte anche nelle zone collinari sanremesi. Le amministrazioni comunali si erano subito attivate mettendo a disposizione della popolazione le cisterne con acqua potabile. 

Già nei giorni successivi la situazione era via via migliorata, con la progressiva riduzione delle aree interessate dai divieti nei due comuni. A seguito degli ultimi risultati delle analisi, i valori sono rientrati nei limiti di legge: decade quindi il divieto di utilizzo dell’acqua potabile che era ancora vigente nelle regioni taggiasche di Castelletti, Periane, Colli, Sorini, Batexe, Sette Monti, Corneo e Beuzi e, nel Comune di Sanremo, in Alta Valle Armea, dalla zona di Beusi fino a Bussana vecchia, comprese Collette Beulle, Cascine Lunaire, Via delle Fonti, regione Gazi e regione Molini Bianchi. 

“In questi giorni abbiamo lavorato a stretto contatto con i Comuni interessati da questa problematica e con Rivieracqua, monitorando attentamente la situazione – commentano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore a Protezione civile e Ambiente Giacomo Giampedrone –. Il nostro ringraziamento va ai tecnici di Arpal e in particolare alla Protezione Civile regionale, impegnata nella zona fin dall'inizio di questa emergenza attraverso la fornitura di acqua potabile mediante autobotti e distribuzione di bottigliette, rifornendo soprattutto le persone più anziane e fragili. Un'attività che ha consentito di ridurre i disagi che si sono verificati a causa della contaminazione dell’acqua”.

Stefano Michero

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