Il Nazionale

Cronaca | 21 febbraio 2023, 07:11

E' attesa pioggia nei prossimi giorni ma gli invasi sono sempre più vuoti: perchè non si pensa a un desalinizzatore?

Già lo scorso anno la nostra provincia ha trascorso un'estate da lacrime e sangue con il rischio razionamento. La prossima si preannuncia peggiore

E' attesa pioggia nei prossimi giorni ma gli invasi sono sempre più vuoti: perchè non si pensa a un desalinizzatore?

Nei prossimi giorni il presidente della Provincia, Claudio Scajola, radunerà i sindaci dei comuni per parlare del problema acqua. Dopo un’estate, quella del 2022 che è arrivata a pochi ‘litri’ dall’essere razionata, e dopo un autunno-inverno con pochissime precipitazioni, gli invasi rimangono ancora semi vuoti.

Non solo anche fiumi e torrenti, compresi quelli di tutto il Nord Italia, sono bassissimi o addirittura a secco e, se non ci sarà una primavera particolarmente piovosa si prospetta una estate con pochissima acqua che, probabilmente, questa volta dovrà forse essere veramente razionata.

I lavori per risolvere i problemi di approvvigionamento che attanagliano la zona compresa tra Imperia, il golfo dianese e Andora (l’ormai noto ‘Masterplan’) proseguono mentre Rivieracqua ha pubblicato l’avviso esplorativo per la manifestazione di interesse per l’individuazione di operatori economici da invitare alla gara per l'affidamento dei lavori del sistema acquedotto del Roya, tra la galleria ‘Tre Ponti’ e località Capo Verde a Sanremo.

L’indagine esplorativa servirà per l'acquisizione di manifestazioni di interesse da parte di operatori economici interessati a partecipare alla successiva procedura negoziata e in modo da favorire la partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori economici in modo non vincolante per l'azienda. L'intervento riguarda le opere necessarie per la rimozione e successiva sostituzione e potenziamento della condotta Roya 1, per il trasporto di acqua ad uso potabile.

Le opere previste dal progetto, riguardanti un tracciato con sviluppo in pianta della lunghezza di circa 1.100 metri, prevedono la manutenzione straordinaria di un tratto di opera esistente consistente nella rimozione e smaltimento della condotta e di tutti i componenti non più utilizzati ed il successivo riposizionamento di una nuova condotta in acciaio per acqua ad uso potabile. L’ammontare dell’appalto è di 2.008.477,15 euro.

Ma, ovviamente, nel frattempo in molti si chiedono cosa accadrà quest’estate. Già nel 2022 la maggior parte dei sindaci ha promulgato l’ordinanza anti spreco, anche se non molti l’hanno rispettata. Tra piscine riempite ugualmente e giardini o appezzamenti di terreno irrigati con l’acqua proveniente dall’acquedotto normale e non irriguo, alla fine l’azienda Rivieracqua è riuscita comunque nel ‘miracolo’ di non far restare nessuno con i rubinetti a secco.

Passata l’estate e, tra l’altro, evitati i disastri alluvionali d’autunno che spesso caratterizzano invece anche la nostra zona, a settembre forse si sarebbe dovuto già pensare alla prossima stagione. I cambiamenti climatici e la cronica assenza di precipitazioni ‘importanti’ (comprese le scarse nevicate in montagna) dovevano far pensare a soluzioni che, ora, devono essere velocizzate.

Da tempo si parla di dissalatori che potrebbero rendere potabile l’acqua del mare e, se le cose dovessero continuare in questo modo, potrebbe essere la sola soluzione anche per la nostra provincia. I costi per dissalare l’acqua del mare vanno sicuramente conteggiati e, in taluni casi, non sono poi così bassi, anche in tema ambientale, visto che le scorie vanno poi smaltite.

La situazione è già grave ora, alla vigilia di una settimana che è preannunciata piovosa, ma che non potrà certo migliorare a meno di una primavera ricchissima di precipitazioni. Cosa potrà accadere quest’estate? Difficile al momento a dirsi ma, anche se già a settembre scorso sarebbe stato tardivo cercare una soluzione, oggi lo è ancora di più.

Le riserve d’acqua sono sempre più basse e, dal vicino Piemonte arrivano notizie ancora peggiori, visto che i maggiori corsi e bacini sono pressoché vuoti. Forse sarebbe opportuno pensare, seriamente, a utilizzare (desalandola) l’acqua del mare.

(Nella gallery di Tonino Bonomo le immagini del Po, alcuni giorni fa)

Carlo Alessi

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