Si sono svolti in tutta la giornata, in tribunale a Imperia, gli interrogatori di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari Paolo Luppi, in relazione ai fatti della Rsa ‘Le Palme’ di Arma di Taggia.
A palazzo di giustizia sono sfilati i 10 operatori che sono stati posti agli arresti domiciliari. La prima è stata Rillana Moreira Da Silva, 40enne difesa dall’avvocato Mario Ventimiglia. La donna ha parlato per una mezz’ora chiarendo, secondo quanto riferito dal legale, alcuni aspetti fondamentali della vicenda che dovrebbe essere vista in un’altra ottica. Ventimiglia ha fatto richiesta di una misura alternativa, ovvero la remissione in libertà.
Poco dopo è toccato a Stefania Lanfranco (50 anni difesa da Roberto Rum), Giuseppe Trudu, 48enne difeso da Daniela Abbos ed Alexander Rosapinta, 44 anni difeso dall’avvocato Barbara Mela. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Alla fine della mattinata ha parlato con il giudice Paola Tripicchio, 56enne difesa dall’avvocato Ramez El Jazzar che, al termine dell’interrogatorio, ha parlato con il nostro giornale: “La mia cliente ha risposto e ha chiarito le condotte a lei contestate”. Si è detto che, nell’ambito dell’inchiesta si sia fatta di tutta un’erba un fascio, cosa risponde? “Io parlo per la mia assistita, che ha voluto chiarire il contesto in cui sono avvenute le condotte, ma bisognerà verificare posizione per posizione. Ora il Gup deciderà se mantenere la mia cliente agli arresti domiciliari”.
Nel pomeriggio sono invece stati ascoltati: Angelique Viggiani, 38 (Veronica Ardizzone), Riccardo Pogliano, 61 (avvocato Diego Taggiasco), Julia Casorzi, 58 anni (avvocato Maria Josè Sciortino) e Francesco Benespera, 55 (Salvatore Sciortino). Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
All’uscita dall’interrogatorio l’avvocato Maria Josè Sciortino, difensore di Julia Casorzi e Francesco Benespera ha detto: “Ad oggi noi non conosciamo ancora gli atti in maniera approfondita e non sappiamo su cosa dobbiamo difenderci. Penso sia giusto prima studiare gli atti e poi eventualmente metterci nella disponibilità dell’autorità. Ancora non siamo a conoscenza dell’intera portata dei video e, quindi, prima di dare le spiegazioni dovute, è necessario approfondire la situazione. Alla mia assistita sono contestati insulti e minacce e, anche sotto questo profilo, bisognerà valutare se non ci sarà un ridimensionamento della situazione. Da quanto apprendiamo dall’ordinanza di custodia cautelare, alcune situazioni potranno essere spiegate. Le due persone che seguiamo si erano allontanate volontariamente dalla struttura e, uno dei due ha cambiato lavoro”.
Alla fine si è svolto l’interrogatorio di Lara Lupi, difesa da Ramez El Jazzar. Il legale ha confermato che la sua assistita ha risposto alle domande del giudice, esponendo la sua versione dei fatti. Da martedì prossimo, invece, si svolgeranno gli interrogatori di garanzia dei 14 indagati.
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