"È bello essere in tanti: i nostri cari non torneranno e ci deve rimanere qualcosa di comune". A parlare è Alfredo Cabodi Gatti, intervenuto in largo Cibrario alla cerimonia di ricordo dei quaranta anni della tragedia del cinema Statuto. Cabodi Gatti, che il 13 febbraio 1983 aveva 4 anni ed era rimasto a casa con i nonni, perse entrambi i genitori nell'incendio in cui perirono 64 persone. Dei morti, 31 erano maschi e altrettanti femmine, mentre i rimanenti due erano un bambino e una bambina; la vittima più giovane aveva 7 anni, la più anziana 55.
A Torino centro studi e innovazione sulla sicurezza
Per Cabodi Gatti il "diritto alla spensieratezza" deve accompagnarsi "al dovere di sapere e ricordare". Tragedie come la "Thyssen, piazza San Carlo e via Genova ci lasciano un'eredità" e ben "vengano anniversari come oggi, soprattutto per i giovani, perché devono smuovere la coscienza civica". L'uomo ha poi lanciato un invito alle istituzioni: "Torino può fare meglio: perché non costruire qui un centro studi e di innovazione sulla sicurezza?".
Lo Russo: "Statuto punto di svolta"
Una proposta raccolta dal sindaco Stefano Lo Russo, che nel suo intervento ha commentato: "Torino, per tutto quello che rappresenta lavoro e innovazione può rappresentare una punta avanzata sulla sicurezza: raccogliamo lo stimolo e cercheremo di trovare miglior configurazione per dare forma a questa istanza". "Ci sono fatti - ha poi aggiunto il primo cittadino - che nella vita di una città rappresentano un punto di svolta: la tragedia dello Statuto è uno di questi".
Grippo: "Nessun traguardo definitivo"
"Niente e nessuno - ha sottolineato la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo - potrà restituire mamme e fratelli, ma possiamo dare conto di come abbiamo amministrato quell'episodio tragico: lo Statuto ha messo in luce una voragine". "Nessuna conquista di civiltà - ha proseguito - ci mette al riparo da tragedie come quella dell'incendio al cinema. Nessun traguardo è mai definitivo, ma va rinnovato nel tempo. Ai giovani vogliamo trasmettere l'importanza di conoscere ed osservare le regole, che riguarda tanto la prevenzione quanto la reazione".
Regione in campo contro caporalato
Proprio su quest'ultimo aspetto, come ha ricordato Grippo, alle 11 è prevista una prova di evacuazione simultanea in decine di scuole della città. “Nei racconti di tutte le famiglie di Torino - ha concluso l'assessore regionale alla Sicurezza, Fabrizio Ricca - c’è impressa la memoria di questa tragedia orribile. Da un trauma tanto forte per la città è nata una campagna nazionale che ha posto la sicurezza dei cittadini sopra a tutto. Come Regione ci siamo impegnati per combattere il caporalato sui posti di lavoro. Un fenomeno a cui si connette una carenza patologica di norme che prevengano tragedie evitabili".
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