È la notte dei desideri quella che dopo il 5-1 al Bressanone porta i Mastini alle final four di Coppa Italia del prossimo weekend. Ci sono molte vite su questo ghiaccio, prima gelido e ora caldo, avvolgente con il sapore unico e adrenalinico delle finali che mettono in palio in due giorni, sabato e domenica, una coccarda tricolore storica per tutta la città - che non vince qualcosa negli sport che l'hanno portata nella leggenda dallo scudetto dei Roosters e della serie B conquistata dal calcio - e soprattutto per chi in via Albani ci è cresciuto, come su un campetto dell'oratorio, versando lacrime, dando il primo bacio, conoscendo amici e perdendone magari qualcuno che non c'è più.
I Mastini riempiono di nuovo quei seggiolini gialli di passione grazie a chi li ha portati fin qui: da capitan Andrea Vanetti e da tutti quelli in questa squadra come lui che sono tornati a casa dicendo "voglio chiudere un cerchio", il cerchio del Varese nuovamente vittorioso 28 anni dopo il trionfo europeo, a chi hanno dato un cuore giallonero perfino alla zona rossa del Covid, scendendo a patti con il diavolo pur di mantenere in vita questa società, tra esili a Milano e Como, campionati trionfali cancellati sul più bello per via della pandemia come quella della squadra di Tedesco, vittorie bloccate dal portiere meranese Tragust come quelle dell'ultima finale di Coppa Italia che, sempre grazie a Marcello Borghi, vincente per eccellenza, stava per prendere la via della Città Giardino.
Il Varese è alle final four perché i Mastini, soprattutto Forever e Ragazzi della Nord, hanno portato su tutti i ghiacci la bandiera giallonera, la nostra bandiera, quando non l'avrebbe fatto nessun altro, e lo è perché ha trovato una dirigenza e un presidente che ha avuto coraggio, ha rischiato, ha messo in gioco se stesso con l'incoscienza e la semplicità di un bambino, convincendo tutti a buttarsi nel fuoco con lui. Amici, sponsor, sostenitori storici e speriamo presto anche ex compagni: questa sera Carlo Bino era seduto in tribuna accanto a Youssouf, un amico conosciuto in Mali per lavoro (foto nella gallery), ed era la cosa che lo rendeva quasi più felice del traguardo raggiunto: condividere, per lui, trionfa sul verbo dividere.
Basta un lampo alle squadre che vogliono arrivare in cielo, e arrivano da lì. Si decide tutto nei 42 secondi in 3 contro 5 del secondo periodo sull’1-0 per il Varese (gol di Marcello Borghi su fantastico assist di Piroso), nella capacità di soffrire e in un'altra cavalcata di Marcello Borghi che tiene su da sola la voglia di vincere dei suoi, pur non facendo gol stavolta, ma incarnando mentalità e indistruttibilità.
Poi c'è l’immediato 2-0, sempre in inferiorità numerica con un’azione esemplare da dottore specialista in miracoli di Michael Mazzacane, nostro Mvp: il recupero, la discesa libera e il tiro delle final tour che perfora la gabbia sono i suoi. Cinquecento sembrano cinquemila, soprattutto quando Michael Mazzacane segna la doppietta e poi la tripletta del 3-0 e del 4-0 con due incursioni devastanti. Terzo tempo di passerella, con il 5-0 di Drolet, che attendiamo - come racconta la sua storia - per i gol che entrano nell'albo d'oro - e il punto dell'orgoglio altoatesino.
Noi la dedichiamo a Sergio Borghi, tifoso sofferente e lontano ancora per poco dai suoi Mastini, e a chi c’è sempre stato. A Claudio Pucci e a chi, come lui, gioisce e sostiene non solo a parole il club. Ma soprattutto a Matteo Malfatti: c'era, c'è e ci sarà. Nel mare in tempesta come nelle giornate di sole, filo (giallonero) che unisce i capitolo di un libro a cui manca solo la prima e la seconda pagina per finire nella storia.
Tutto era iniziato dove inizia sempre e dove, forse, finirà, speriamo domenica: nei guantoni di Rocco Perla. Nel primo tempo di pura sofferenza ed equilibrio il portiere dei Mastini salvava in almeno un paio di occasioni lo 0-0, che comunque avrebbe qualificato, come qualunque tipo di pareggio, i suoi Mastini in virtù del 7-1 dell'andata.
Varese-Bressanone 5-1 (0-0, 4-0, 1-1)
Reti: 23'26" M.Borghi (Piroso, Drolet), 29'12" M.Mazzacane in inf., 38'13" M.Mazzacane (Drolet, Franchini), 38'31" M.Mazzacane (Desautels, Franchini), 46'38" Drolet (Franchini, M.Mazzacane), 48'47" Purdeller (Nardon) in sup. 5-1.
Varese: Perla (Dalla Santa); Desautels, Piccinelli, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Schina, Bertin, Drolet, Franchini, Michael Mazzacane; Erik Mazzacane, Belloni, Tilaro, Cordiano, Raimondi; Allevato, Odoni, Privitera, Pietro Borghi. Coach: Claude Devèze.
Bressanone: Rederlechner (Leoni); Tauber, Scelfo, Bergmeister, Cianfrone, Eruzione; Nardon, Baumgartner, Mantinger, Purdeller, Federico Demetz; Magro, Pezzetta, Venturi, Andrea Demetz, Kerschbaumer. Coach: Alexander Gschliesser.
Arbitri: Fabio Lottaroli, Willy Vinicio Volcan (Federico Cusin, Simone Vignolo)
Note - Tiri Va 43, Br 31. Penalità Va 8', Br 10'.
COPPA ITALIA - QUARTI DI FINALE
Quarto A: Varese-Bressanone 5-1 (andata: 7-1)
Quarto B: Caldaro-Como 4-1 (andata: 5-2)
Quarto C: Pergine-Valdifiemme 3-3 (andata: 3-5)
Quarto D: Dobbiaco-Appiano 0-1 (andata: 3-7)
FINAL FOUR DI VARESE
Sabato 21 gennaio
Ore 15.30: Caldaro-Valdifiemme
Ore 19: Varese-Appiano
Domenica 22
Finale (ore 19)
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