Dall'alta Langa a Garessio, da Bersezio a Marmora fino a Crissolo e Bene Vagienna. Non c'è angolo della provincia Granda che non sia interessato dal fenomeno delle truffe agli anziani, un reato odioso, subdolo ed estremamente impattante su chi lo sobisce.
Viene violato l'intimo, la casa. Vengono sottratti spesso oggetti di valore anche affettivo. E ci si sente indifesi di fronte alla cattiveria, colpiti nella propria fiducia verso il prossimo.
Nel bilancio degli interventi relativi al 2022, il comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, colonnello Giuseppe Carubia, evidenzia proprio questo tra i reati più diffusi e più impattanti sul senso di sicurezza percepita. Non si tratta di numeri enormi, ma sono solo quelli denunciati. "C'è molto sommerso - evidenzia Carubia, perché le persone truffate provano vergogna e spesso non denunciano. Siamo sull'ordine delle 150 denunce nel corso del 2022. La provincia di Cuneo è particolarmente esposta, anche per la sua conformazione e per le sue caratteristiche demografiche, con tanti piccoli paesi, dove vivono molte persone anziane".
Sono stati oltre 150 gli incontri sul territorio organizzati dai carabinieri su tutto il territorio, nelle parrocchie dei paesi, proprio perché sensibilizzare e informare resta il più efficace strumento di prevenzione. "C'è troppa disponibilità da parte degli anziani, che vengono raggirati con le scuse più assurde. Si va dai soldi da mettere in congelatore perché contaminati alle verifiche sull'acqua o su qualunque cosa. L'invito più banale resta quello di non aprire a sconosciuti, prendere tempo e telefonare al 112", continua Carubia.
Difficile, poi, risalire ai responsabili. Il Covid, poi, ha "consentito di travisarsi in modo legale", grazie alle mascherine. E comunque, lo chic e il senso di vergogna per essersi fatti truffare difficilmente si superano.
"Per fermare questo reato la cosa più importante resta la collaborazione delle persone. Di nuovo invito gli anziani a chiamare sempre il 112. A breve partirà una campagna di sensibilizzazione sui mezzi del trasporto pubblico locale. Insieme, si possono fermare le truffe. L'Arma c'è, noi ci siamo sempre", conclude Carubia.
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