Riportare la sicurezza a Barriera di Milano e Aurora, coinvolgendo il Ministero dell'Interno sul modello di quanto fatto per gli sgomberi dell'ex Moi e dell'ex campo rom di via Germagnano. E la Regione è pronta ad investire un milione di euro: ad annunciarlo l'assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca, intervenendo in commissione nella doppia veste di consigliere comunale. L'esponente della Lega ha presentato una mozione con la quale chiede al sindaco Lo Russo di attivarsi "per garantire un presidio maggiore e costante delle forze dell'ordine, favorendo un ripristino della legalità" a Torino nord.
Prefettura capofila
Da un punto di vista tecnico e amministrativo, l'idea è di attivare un protocollo che veda capofila la Prefettura per decidere come spendere lo stanziamento. "Il presidente Cirio - ha spiegato Ricca - è favorevole ad inserire a bilancio un milione di euro per la sicurezza, partendo dalle Circoscrizioni della zona nord 5, 6 e 7". "Stiamo lavorando con il Prefetto - ha aggiunto - per capire come investire i soldi, perché conosce il lavoro delle forze dell'ordine e l'ambito della sicurezza. Vogliamo chiedere al Ministro dell' Interno di partecipare a questo progetto".
I commenti
Favorevole la capogruppo del Pd Nadia Conticelli, che ha però chiarito: "La priorità è riprendere il controllo del territorio, ma il patto deve prevedere anche il post. Preoccuparsi della sicurezza vuol dire preoccuparsi degli ultimi: il primo tema è il recupero dei territori".
Già attive 52 telecamere, 81 in accensione
Sotto l'amministrazione Appendino era stato presentato il progetto Argo, che prevedeva l'installazione di 273 telecamere su tutta Torino, a presidio del territorio. Attualmente ne sono già state collocate ed attivate 52, mentre ne restano da installare 81: figurano nell'elenco delle zone che verranno coperte nei prossimi mesi dagli occhi elettronici piazza Derna e corso Giulio Cesare. Rispetto al cronoprogramma, si sono registrati sei mesi di ritardo sull'accensione dei dispositivi a causa del fallimento della ditta che aveva l'incarico, per conto di 5T, di realizzare l'infrastruttura. Da quest'ultimo punto di vista, il 77% delle opere infrastrutturali è stato completato a maggio mentre il 23% è da terminare.
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