Sono passati poco più di due mesi dal concertone di Askatasuna, evento abusivo andato in scena il 15 ottobre e in grado di richiamare in corso Regina centinaia di persone, che per tutta la sera hanno ballato, cantato, bevuto e mangiato per celebrare l'attività di "resistenza" del centro sociale occupato da 26 anni.
L'evento abusivo e le multe
Un evento che ha letteralmente paralizzato la viabilità in quella zona e per il quale oggi 25 persone hanno ricevuto dalla Questura multe salatissime, comprese tra 5.000 e 10.000 euro. La colpa? Il non rispetto della norma applicata ai locali commerciali per la somministrazione di cibo e bevande, la questione sicurezza e la manifestazione non autorizzata.
Sanzioni che se incassate dal Comune di Torino, permetterebbero a Palazzo Civico di riscuotere una somma piuttosto ingente, compresa tra un minimo di 125.000 euro e un massimo di 250.000 euro.
Askatasuna scrive a Lo Russo
Ed è per questo che i militanti del centro sociale hanno deciso di scrivere al sindaco di Torino Stefano Lo Russo: "Per contestare questa valanga di multe, occorre rivolgersi al Sindaco di questa città. Già, perché l'autorità politica può esprimersi in merito a questo dispositivo, decidendo se considerarle una giusta pena oppure di rispedirle al mittente".
Willie Peyote, dal concerto di Askatasuna al concerto per la Città
La questione diventa quindi politica. Il paradosso? Al concerto abusivo organizzato due mesi fa partecipò (nonostante la diffida della Questura di Torino) anche Willie Peyote, artista torinese che proprio a fine anno parteciperà al concerto di Capodanno. Questa volta non abusivo, ma proprio organizzato dalla Città di Torino.
Il centro sociale e le domande al sindaco
Le multe sono poi occasione per i militanti di Aska di coinvolgere il primo cittadino in un dibattito riguardante gli eventi e la Torino per i giovani: "Evidentemente gli unici eventi che è possibile organizzare sono quelli in cui compagnie e fondazioni private potranno guadagnare fior fior di quattrini, quelli in cui occorre pagare per entrare e dove una consumazione costa quanto metà delle risorse di un qualsiasi studente".
"Noi pensiamo che se anche la controparte non smette un minuto di lavorare costantemente all’assottigliamento delle possibilità, per marginalizzare, per chiudere spazi di incontro e confronto, per silenziare tutto ciò che diverge da una visione preconfezionata anche degli aspetti più sociali delle vite, da parte nostra non verrà perso un minuto per una lotta che pone come centrale l’esigenza di associarsi, di incontrarsi, di costruire insieme e di resistere. Anche a questo" conclude la nota di Askatasuna.
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