Il Nazionale

Cronaca | 07 dicembre 2022, 09:54

Minacciò di morte il sindaco. Ora ha chiesto la messa alla prova ai servizi sociali

Comparso davanti al giudice il 45enne denunciato per la poco amichevole invettiva nei confronti del primo cittadino di Barbaresco Mario Zoppi. Farà il volontario per tre mesi, oltre a risarcire l’amministratore con 1.250 euro

Minacciò di morte il sindaco. Ora ha chiesto la messa alla prova ai servizi sociali

"Farò come il gioielliere". L’allusione ai tragici fatti di Gallo Grinzane, ai quei colpi di pistola sparati dal commerciante pochi giorni prima, all'indirizzo dei tre uomini che lo avevano rapinato nell’aprile 2021, lasciava poco spazio all’immaginazione. Da qui la denuncia che il sindaco di Barbaresco Mario Zoppi, destinatario di quell’invettiva andata decisamente fuori dal seminato, aveva presentato alla Stazione dei Carabinieri di Neive nei confronti di chi quelle parole aveva proferito, un 45enne suo concittadino.

Chiamato a comparire di fronte al Tribunale in forza di un atto di citazione redatto nel settembre scorso (leggi qui) dal sostituto procuratore Davide Greco, che peraltro ha condotto le indagini e rappresenta l’accusa anche nel processo a Mario Roggero, venerdì il 45enne, che nel centro vinicolo è titolare di un’azienda agricola, è comparso davanti al giudice presso il Tribunale di Asti Andrea Martinetto, assistito dall’avvocato Enrico Calabrese.

Tramite il suo legale l’uomo ha chiesto la cosiddetta "messa alla prova", ovvero di sospendere il processo prestando un servizio alla comunità per un periodo determinato dal giudice, dicendosi anche disponibile a un risarcimento del danno nella misura di 500 euro.

Un’opzione che, in caso di un giudizio positivo del magistrato sul percorso compiuto porterebbe all’estinzione del reato.

Il pubblico ministero non si è opposto alla richiesta, mentre l’avvocato albese Roberto Ponzio, che patrocina il sindaco Zoppi, costituito come parte civile, ha sottolineato come ancora l’indagato non avesse disposto alcun risarcimento in favore della parte offesa.

Il giudice Martinetto ha ritenuto di acconsentire alla richiesta definendo il trattamento di messa alla prova in un periodo di tre mesi di affidamento ai servizi sociali, e ha disposto di integrare la stessa con un risarcimento quantificato in 1.250 euro. Ha quindi fissato al 14 aprile 2023 una nuova udienza per valutare il programma relativo alla misura.

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