I carabinieri della stazione di Altare hanno tratto in arresto un sessantaduenne italiano per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Le manette sono scattate nella serata di sabato 3 dicembre.
L’episodio è scaturito da alcune telefonate di alcuni cittadini che hanno allertato la centrale operativa della Compagnia carabinieri di Cairo Montenotte circa la presenza di un uomo evidentemente ubriaco, che camminando in mezzo alla strada principale di Altare, stava creando pericolo per la circolazione dei veicoli e per se stesso.
L’immediato intervento della pattuglia della locale Stazione ha consentito di constatare la veridicità di quanto segnalato. I militari pertanto, si sono prodigati nell'accompagnare l’uomo, già noto per episodi simili, presso la propria abitazione di Altare. E qui, da un normale servizio di assistenza ad un cittadino bisognoso, assolutamente insospettabile, che i carabinieri hanno fatto la sorprendente scoperta.
Una volta entrati infatti, i militari hanno avvertito un forte odore di marijuana, che li ha convinti a compiere un’ispezione dell’abitazione. La brillante intuizione ha permesso di rinvenire, confezionate in numerosi sacchetti di plastica e in barattoli di vetro per alimenti, quasi 8 chilogrammi di sostanza stupefacente, bilancini di precisione, materiale per la coltivazione e il confezionamento del narcotico, nonché circa 6 mila euro in contanti, probabile provento dell’illecita attività. Il narcotico sequestrato una volta sul mercato illecito avrebbe potuto rendere circa 15 mila euro.
L’uomo è stato quindi subito arrestato e al termine delle formalità di rito, associato alla Casa Circondariale di Genova Marassi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Savona. L’arresto del 62enne di nazionalità italiana conferma l’attenzione dell’Arma locale nel prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, oltre al mantenimento del decoro urbano nelle piazze e nei luoghi di aggregazione dei vari comuni della provincia, nonché l’importanza per tutti i cittadini in caso di necessità, situazioni pericolose o sospette, reali o presunte, di non esitate a chiamare il “112”.
Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall'autorità giudiziaria.
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