"L'assegnazione dei Mondiali al Qatar? E' una decisione presa 12 anni fa da persone che oggi non lavorano nemmeno più per la Fifa. Non credo che si potesse tornare indietro su questa decisione quando ci siamo insediati noi e abbiamo iniziato a parlarne, nel 2017. Ci sarebbero state penali altissime da pagare". A parlare è la torinese Evelina Christillin, che oltre a essere presidente del Museo Egizio di Torino è anche membro del Consiglio della Fifa.
"Quello che abbiamo fatto è stato chiedere al governo qatariota di promulgare una legge sul lavoro e lo abbiamo ottenuto. Prima di allora c'erano state molte morti di chi lavorava nei cantieri per la realizzazione degli stadi e delle infrastrutture dei Mondiali. Sui diritti civili invece c'è poco da dire: c'è una cultura in quell'area geografica dove, effettivamente, sia per quanto riguarda Lgbtq sia per i diritti delle donne sono indietro, ma purtroppo non gli cambi la testa in un'ora e mezza. E' meglio cominciare con la sicurezza sul lavoro e cercare comunque di rispettare tutti quanti. Detto questo, verrebbe però da sottolineare che lì sono stati disputati i Mondiali di ciclismo e di atletica, ma non ci sono state polemiche. Speriamo comunque che sia un bell'evento e senza incidenti".
Christillin ha parlato anche di Torino e delle Atp Finals: "Sono felicissima e orgogliosa che sia proprio un sito olimpico come l'ex Pala Isozaki oggi Pala Alpitour possa ospitare un evento di questa portata. Torino è strapiena, il nostro museo è strapieno: tutti sono contenti".
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