Il Nazionale

Cronaca | 08 novembre 2022, 12:10

Imperia, 30enne per 10 anni maltratta madre e nonna, il Tribunale ordina perizia: "Va valutata la pericolosità sociale"

Nel dicembre scorso l'imputato, difeso dal legale La Monica, venne arrestato per aver aggredito la madre. La donna fu colpita brutalmente anche con una maniglia da forno e perse la vista da un occhio

Imperia, 30enne per 10 anni maltratta madre e nonna, il Tribunale ordina perizia: "Va valutata la pericolosità sociale"

Sarà lo psichiatra forense, Gabriele Rocca, ad effettuare la perizia per valutare la pericolosità sociale di M.B., 30enne imperiese, finito a processo in quanto accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravissime e porto abusivo di arma da taglio.

La perizia è stata disposta stamani dal Tribunale di Imperia, Carlo Indellicati presidente con a latere Antonio Romano e Francesca Minieri. L'imputato, difeso dall'avvocato Davide La Monica, si trova in carcere dal 2 dicembre scorso quando venne arrestato per aver aggredito la madre. La donna fu colpita, secondo la ricostruzione degli investigatori con numerosi pugni al volto e al torace e inoltre, sarebbe stata aggredita con una maniglia del forno che l'imputato avrebbe "divelto in preda all'ira" e con un coltello. La vittima riportò traumi gravissimi e venne ricoverata al San Martino di Genova a causa delle numerose fratture riportate. I colpi subiti le fecero perdere la vista da un occhio. Dopo questa spirale di violenza il ragazzo venne trovato a vagare per strada con un coltello di 32 centimetri.  

Le violenze, però non si limitano solo a questo episodio, ma trovano riscontri anche in altri episodi consumati presumibilmente dal 2011 in poi. Il giovane infatti, è ritenuto responsabile dalla Procura, di aver maltrattato sia la mamma che la nonna con cui coabitava. Dall'anno 2011 infatti, il giovane avrebbe adottato un continuo atteggiamento prevaricatorio nei confronti di entrambe le familiari conviventi che sono stata aggredite più volte. Anni di inferno per le due donne costrette a subire angherie e minacce. "Quando arriveranno i musulmani vi faranno fuori tutti, ti ammazzo non vali niente": queste solo alcune delle fase sconnesse che le due sono state costrette a sentire per anni. 

La madre, difesa dal legale Simona Costantini si è costituita parte civile, sarebbe stata aggredita verbalmente e fisicamente almeno una decina di volte con calci, pugni, spintoni e schiaffi. Violenze a cui era esposta anche la nonna a cui, un giorno, durante l'ennesimo litigio l'imputato avrebbe appoggiato un cuscino sul volto e solo l'intervento tempestivo della figlia è riuscita a scongiurare il peggio. Entrambe vivevano in un clima di terrore e un costante stato di paura per la propria incolumità tanto da essere costrette a limitare la propria vita quotidiana e persino a parlare sottovoce in casa propria per il timore di scatenare le reazioni violente del giovane. 

Nell'agosto scorso, in sede di udienza preliminare, il difensore ha depositato la perizia psichiatrica, effettuata del dottore Stracquadaneo, in cui l’imputato è stato dichiarato incapace di intendere e di volere al momento dei fatti e nel contempo è stato ritenuto socialmente pericoloso. Considerato che sono passati 6 mesi dalla valutazione adesso il Collegio ha ritenuto necessario valutare la sua pericolosità sociale e ciò è fondamentale per un eventuale trasferimento dell'imputato dal carcere a una struttura sanitaria. 

Angela Panzera

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