"Lasciare una Torino grande, forte e unita". È questo l'obiettivo di fine mandato del sindaco Stefano Lo Russo, che oggi festeggia un anno di amministrazione. Dodici mesi contrassegnati da eredità "obbligatorie" da portare avanti - come Atp Finals ed Eurovision Song Contest, Metro 2, progetti su ciclabili e centri commerciali come Esselunga nelle aree dei giardini La Marmora e To Dream in corso Romania - ma anche novità. Le più importanti sono state sicuramente le iniezioni di nuovo personale in un Comune sempre più vecchio, l'arrivo di 80 milioni del piano Draghi a cui è legato l'aumento Irpef per i redditi sopra i 28 mila euro, le nomine di "trombati" ed ex consiglieri nelle partecipate e un nuovo ospedale nell'area di Torino ovest.
Lo Russo: "Lavorare più in sinergia con corpi intermedi e sinergia"
Sull'anno trascorso il primo cittadino traccia così un bilancio: "Abbiamo preso un impegno di metodo: non scaricare le colpe dei mancati risultati su chi c’era prima o su altri, non perdere tempo in polemiche inutili o in conflitti partitici di scarso o nullo interesse per la Città. E di lavorare il più possibile in sinergia con istituzioni e corpi intermedi". "Credo - aggiunge - che molte cose siano state fatte in questo anno. Ma siamo pienamente consapevoli che molte di più sono quelle che restano da fare". "Mi scuso con tutti quelli che sono rimasti delusi, li ringrazio delle critiche che sono per noi motivo di stimolo a dare sempre di più" conclude il primo cittadino.
Russi (M5S): "Aumentato tasse e passi indietro sui diritti Lgbtq"
E tra i delusi ci sono sicuramente le minoranze, a partire da chi h a guidato Palazzo Civico prima: il M5S. "I torinesi ricorderanno il primo disastroso anno di Lo Russo - sottolinea il capogruppo Andrea Russi - per aver aumentato le tasse, per aver reso le partecipate del Comune l’ufficio di collocamento dei trombati del PD, per l’aumento delle occupazioni nelle case ATC, per i passi indietro sui diritti Lgbtq, per aver ridotto il budget per le manutenzioni delle strade e per aver dimenticato i problemi di sicurezza dei quartieri maggiormente in difficoltà".
Maccanti (Lega): "Continuità con Appendino. Torino è sporca"
Parole analoghe alla capogruppo della Lega Elena Maccanti, che oltre a parlare di "bilancio deludente", definisce l'azione amministrativa del centrosinistra in continuità con il M5S. "A un anno di distanza - sottolinea - si scrive Lo Russo, ma continua a leggersi Appendino". "Non capiamo - aggiunge - quale sia la visione di città, in particolare sulla viabilità: anziché destinare fondi a migliorare le ciclabili esistenti, continua a perseguire la follia di piste pericolose". "Torino - aggiunge - è ancora sporca e ci sono alcune zone, come Parella, dove si arriva ai limiti dei rischi sanitari. La prima cosa che ha saputo fare il sindaco è aumentare le tasse e chiedere soldi ai cittadini, impegnandoli per moltissimi anni con il Patto per Torino".
Damilano (Torino Bellissima): "Poche azioni concrete e passi indietro sui diritti"
Per il capogruppo di Torino Bellissima Paolo Damilano, Lo Russo ha trascorso un anno "a fare nomine, inaugurazioni di eventi frutto del lavoro di altri, ma poche azioni concrete che incidessero sui problemi reali della città: oggi abbiamo una Torino sporca, poco sicura e in alcune zone poco vivibile, ferma". "Ci siamo fermati - rincara l'imprenditore - anche sui diritti: la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali è stata una bandiera identitaria in campagna elettorale, poi il sindaco ha fatto un passo indietro".
Garcea (FI): "Anagrafi in tilt e periferie insicure"
Per il consigliere di Forza Italia Domenico Garcea il cassetto del sindaco "in questo primo anno è apparso tristemente vuoto di idee e di progetti". "Anagrafi ancora in tilt, - chiarisce - periferie sempre più insicure a sporche, nessun piano di rilancio economico e commerciale e, non ultima, scarsa empatia con i cittadini". E Garcea accusa poi la maggioranza di avere un atteggiamento "arrogante e di chiusura verso ogni proposta costruttiva".
Iannò (Torino Libero Pensiero): "Il degrado avanza"
Per il capogruppo di Torino Libero Pensiero Pino Iannò Lo Russo ha detto tante "belle parole e promesse, ma ad un anno dalla tua elezione hai fatto ben poco". Critica soprattutto soprattutto la situazione delle periferie "abbandonate a se stesse: basta vedere lo stato della manutenzione del verde e delle strade, il degrado avanza". "La violenza - aggiunge - attanaglia i quartieri “multietnici” e si sta espandendo a macchia di leopardo negli altri". Per Iannò poi la situazione delle anagrafi continua ad essere "catastrofica".
Crosetto (FdI): "Con Pd passi indietro su sicurezza"
Per il capogruppo di FdI Giovanni Crosetto l'unico risultato concreto raggiunto dall'amministrazione è stato "l'aumento dell’addizionale Comunale IRPEF, portando l’aliquota torinese al livello più alto in Italia". "Per quanto riguarda sicurezza e rispetto delle regole - aggiunge l'esponente del partito della Meloni - sono stati fatti addirittura passi indietro, dal momento che il Pd ha approvato una mozione che stabilisce che un immobile occupato abusivamente è preferibile rispetto a uno vuoto".
Commenti