Il Nazionale

Cronaca | 06 ottobre 2022, 17:10

Maltrattamenti nell'rsa di Varazze, i video visionati in aula: grida e insulti

Il pm Venturi aveva acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza presenti all'interno della struttura e sono state visionate in Tribunale le immagini nelle stanze dei degenti

Maltrattamenti nell'rsa di Varazze, i video visionati in aula: grida e insulti

"Vuoi finire per terra, al pronto soccorso? Allora mettiti come si deve, è l'ora di finirla. Tirati su ho detto, dai!".

Queste alcune delle frasi dette da una delle operatrici socio sanitarie nei confronti di un'ospite dell'rsa La Villa di Varazze ascoltate questa mattina in aula in Tribunale a Savona.

Prosegue infatti il processo legato ai maltrattamenti e gli insulti avvenuti nella residenza sanitaria assistenziale varazzina che aveva portato il pm a richiedere il rinvio a giudizio nei confronti delle oss Elisa Zunino, Natalina Minasi e Simona Siccardi, che erano state arrestate dalla guardia di finanza nel gennaio del 2021.

Il Pubblico Ministero Chiara Venturi aveva acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza presenti all'interno della struttura e in mattinata davanti al giudice Giorgia Felisatti e agli avvocati difensori Emanuele Canepa per Zunino, Giacomo Gardella per Minasi e Pierluigi Pesce per Siccardi, sono state visionate le immagini nelle stanze dei degenti.

Da una paziente che lamentava problemi fisici per dieci minuti ininterrottamente senza ricevere aiuto passando poi per le violenze verbali con annesse bestemmie oltre ai modi bruschi messi in atto per assisterli. 

"Nella prossima udienza proseguiremo con le acquisizioni dei video però scelti della difesa dove dimostreremo che non si è verificato nessun maltrattamento, ma anzi si possono notare dialoghi affettuosi. Nel periodo del Covid sono state lasciate allo sbando e in merito ad alcuni atteggiamenti non si può comunque parlare di violenze" ha detto l'avvocato Giacomo Gardella.

"Le immagini le conoscevamo già e siamo dell'idea che non costituiscono assolutamente maltrattamenti, ci sono espressioni forse poco educate, ma i loro doveri sono stati sempre adempiuti. Sono reazioni un po' stressate per i carichi di lavoro che avevano. Va tutto contestualizzato" il commento del legale Pierluigi Pesce.

A novembre proseguirà il processo.

LE INDAGINI

I provvedimenti restrittivi erano stati disposti al termine di una complessa indagine, coordinata dalla pm Chiara Venturi, e durata alcuni mesi, durante la quale erano stati documentati numerosi e reiterati episodi di violenze fisiche e verbali.

Dall'attività investigativa svolta, erano emersi bruschi strattonamenti dei pazienti durante le operazioni di pulizia personale e cambio degli abiti, fino ad arrivare a veri e propri schiaffi, accompagnati da insulti, minacce e imprecazioni proferiti dai sei operatori, ai quali sono seguiti grida di dolore, pianti e implorazioni delle vittime.

Molto spesso, durante l’orario di lavoro, gli anziani pazienti erano stati lasciati incustoditi, senza che venissero soddisfatte le loro reiterate richieste di assistenza, attivate dagli ospiti anche attraverso i campanelli posti nelle vicinanze dei letti. Gli inermi anziani venivano anche minacciati di essere lasciati senza i pasti, fino al rischio di essere legati al letto e percossi, solo per aver “disturbato” le operatrici con le loro richieste di assistenza, peraltro più che legittime e pienamente rientranti nei doveri lavorativi delle tre arrestate.

Comportamenti per i quali l’autorità giudiziaria aveva contestato l’aggravante dell’abuso di prestazione d’opera e della minorata difesa delle vittime, molte delle quali non autonome a causa delle infermità che le affliggono.

Sei erano gli operatori sanitari coinvolti, ma due avevano richiesto il rito abbreviato, Tiziana Uccelli e Alessandro Rossi (erano stati poi assolti in Appello) e per una, Rossana Barigione era stata disposta la messa alla prova in quanto le accuse per lei erano state derubricate in abuso dei mezzi di correzione.

All'interno del procedimento erano così rimaste Zunino, Minasi e Siccardi. 

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