Il Nazionale

Cronaca | 01 ottobre 2022, 11:06

Nella relazione della DIA gli affari della 'ndrangheta tra la provincia di Imperia e la Costa Azzurra

L’analisi fa riferimento ai fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del II° semestre del 2021.

Nella relazione della DIA gli affari della 'ndrangheta tra la provincia di Imperia e la Costa Azzurra

La Direzione Investigativa Antimafia ha scattato una fotografia sulla presenza della 'ndrangheta anche in provincia di Imperia, all'interno della relazione semestrale presentata dal Ministro dell’interno. L’analisi fa riferimento ai fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del II° semestre del 2021.

"Il documento è realizzato sulla base delle evidenze investigative, giudiziarie e di prevenzione e conferma, ancora una volta, che il modello ispiratore delle diverse organizzazioni criminali di tipo mafioso appare sempre meno legato a eclatanti manifestazioni di violenza ed è invece, rivolto verso l’infiltrazione economico-finanziaria. - spiegano dalla DIA - Ciò appare una conferma di quanto era stato già previsto nelle ultime Relazioni ed evidenzia la strategicità dell’aggressione ai sodalizi mafiosi anche sotto il profilo patrimoniale tesa ad arginare il riutilizzo dei capitali illecitamente accumulati per evitare l’inquinamento dei mercati e dell’Ordine pubblico economico". 

"I sodalizi criminali calabresi hanno da tempo dimostrato di essere straordinariamente abili nell’adattarsi ai diversi contesti territoriali e sociali prediligendo, specialmente al di fuori dai confini nazionali, strategie di sommersione in linea con il progresso e la globalizzazione. Fuori regione, quindi, oltre ad insidiare le realtà economico-imprenditoriali le cosche tentano di replicare i modelli mafiosi originari facendo leva sui valori identitari posti alla base delle strutture ‘ndranghetiste".

Viene confermata quindi la presenza di 3 locali di ‘ndrangheta in Liguria che si inseriscono nelle 46 del nord Italia, alcune vicine, si pensi che il Piemonte ne conta 16. Riguardo il territorio ligure, nel semestre di riferimento non si sono registrate evidenze investigative o giudiziarie che abbiano fatto emergere significative variazioni strutturali rispetto ai sodalizi autoctoni mafiosi e non e di quelli stranieri attivi. 

DROGAIl traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti rappresenta la principale fonte di guadagno. Ciò nonostante le misure di contenimento adottate in conseguenza dell’emergenza pandemica abbiano nei mesi passati determinato un rallentamento delle transazioni, aspetti che valgono tanto per le aree portuali della regione, quanto per la frontiera terrestre di Ventimiglia. In generale sulla fine 2021 sono aumentati traffici marittimi containerizzati, quelli autostradali, così come i flussi turistici oltre ad una ripresa generalizzata dell’attività di altri settori quasi a livelli pre-covid.

Ventimiglia è considerato luogo di transito di corrieri provenienti dal nord Africa che lungo la direttrice terrestre Spagna-Francia-Italia importerebbero attraverso quel valico autostradale grandi quantità di hashish e marijuana principalmente provenienti dal Marocco. "Proprio in tema di narcotraffico nel semestre si sono conclusi due procedimenti connessi a carico di un noto narcotrafficante internazionale esponente della cosca Gallico di Palmi (RC) e da tempo stabilmente trasferitosi nell’area sanremese. Si ricorda infatti che nell’ambito dell’operazione “Purpiceddu” il 13 maggio 2020 la Polizia di Stato aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del narcotrafficante internazionale della predetta cosca ritenuto nell’estremo ponente ligure il terminale dell’approvvigionamento di quantitativi di stupefacente provenienti anche da altri ambiti territoriali. - si legge nella relazione della DIA - Egli peraltro era risultato coinvolto anche nell’operazione “Eat Enjoy” della DDA di Trieste del giugno 2020 con la quale si era giunti alla disarticolazione di un’associazione criminale transnazionale capeggiata da albanesi con base operativa a Rotterdam (Olanda)". Proprio in seno al processo “Purpiceddu” il GUP di Imperia il 23 luglio 2021 e quello di Trieste il 20 dicembre 2021 hanno condannato l’uomo rispettivamente alle pene rispettivamente di 6 anni e 2 mesi e 6 anni di reclusione".

"Sempre in relazione al florido settore del traffico internazionale di droga si evidenzia il coinvolgimento di un narcotrafficante di origini messinesi destinatario di misura restrittiva unitamente al figlio da tempo attivo anche nel capoluogo ligure. Tale coinvolgimento è emerso nell’ambito dell’operazione “Nuova Narcos Europea” conclusa il 16 novembre 2021 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza e coordinata contestualmente dalle DDA di Reggio Calabria, di Milano e di Firenze nei confronti della cosca Molè attiva nel traffico internazionale di stupefacenti con il Sudamerica e con la Svizzera anche sul territorio ligure. Peraltro è ormai assodato che la dimensione economica dei clan mafiosi operanti in Liguria generalmente prevalga su quella violenta secondo il paradigma della mafia silente tipico dei sodalizi extramoenia".

"Al riguardo si segnala l’arresto per traffico internazionale di stupefacenti, eseguito il 16 luglio 2021 ad Imperia, di un autotrasportatore serbo proveniente dalla Spagna che occultava all’in- terno del mezzo oltre 350 kg di hashish. Si segnala l’avvenuto arresto, il 12 agosto 2021, ad opera della Polizia di Stato in esecuzione di un mandato di arresto europeo per l’estradizione in Francia, di un pregiudicato di origine calabrese ma qui residente, indagato in Francia in concorso con altri per il reato di produzione, vendita ed acquisto illecito di sostanze stupefacenti" - aggiungono dalla DIA. 

STORIA - Scorrendo le pagine della relazione si fa anche un po' di cronistoria. "L’infiltrazione dei sodalizi mafiosi in Liguria prevalentemente di origine calabrese ha avuto inizio verosimilmente dagli anni ’50 in ragione del florido tessuto economico-imprenditoriale della regione, nonché per il favorevole posizionamento geografico che dell’area fa un crocevia strategico tra la Versilia, la Costa Azzurra, le regioni del nord Italia, il nord Europa e attraverso i sedimi portuali verso gli altri continenti. - spiegano dalla DIA - La strategia di “mimetizzazione” perseguita dai clan ha reso più difficoltoso in un primo momento acquisire consapevolezza circa la capillare presenza nel territorio ligure della ‘ndrangheta. Tale dato invece oggi è finalmente acquisito anche sotto il profilo giudiziario".

"Alcune tra le più importanti inchieste concluse nel tempo e corroborate anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia hanno permesso di ricostruire la presenza della ‘ndrangheta nella Regione in primis attraverso una macro-area denominata Liguria alla quale fanno riferimento altre unità periferiche i Locali dotati di autonomia strategico-operativa seppure strettamente collegati al Crimine reggino e presenti a Genova, Lavagna (GE) e Ventimiglia (IM). Recentemente si è avuta peraltro contezza giudiziaria anche di un ulteriore rilevante insediamento operativo a Bordighera (IM). Secondo alcune ricostruzioni investigative il locale di Genova assumerebbe anche il ruolo di Camera di controllo regionale con al vertice la famiglia Gangemi. Tale struttura rivestirebbe la funzione di raccordo tra il Crimine reggino e le unità periferiche liguri. Il locale di Ventimiglia invece svolgerebbe la funzione di Camera di passaggio a garanzia di una sorta di “continuità” operativa e strategica con le analoghe proiezioni ultra nazionali presenti in Costa Azzurra (Francia).

IL RAPPORTO CON LA COSTA AZZURRA (FRANCIA) - C'è peraltro una specifica parte della relazione che evidenzia come ci sia una stretta correlazione tra la provincia di Imperia, come territorio di confine e gli affari e la presenza della criminali organizzata nelle vicinissime Mentone e Nizza, in Francia. Le varie attività investigative condotte nel corso del tempo hanno consentito di ricostruire la dislocazione dei vari clan della ‘ndrangheta nel territorio francese: a Mentone si trovano i Pellegrino, a Nizza le ‘ndrine Pesce e Bellocco di Rosarno e Italiano, Papalia, Palumbo di Delianuova, a Grasse i Mole’-Piromalli, ad Antibes i Palumbo, Italiano di Delianuova, a Cannes gli Stanganelli di Rosarno, a Pegomas i Pesce, a La Seyne sur-Mer e Ollioules, vicino Tolone i Morabito.

"Nel territorio francese le organizzazioni criminali italiane sono condensate prevalentemente nella zona delle Alpi, in Provenza e Costa Azzurra, ove sono proiettate al riciclaggio di capitali illeciti, nel settore immobiliare e nelle infrastrutture legate al turismo, senza tralasciare il ricco settore degli stupefacenti. Le mafie italiane, inoltre, considerano storicamente la Francia territorio di latitanza. La gravità del fenomeno ha reso indispensabile la necessità di ampliare la cooperazione bilaterale con le Autorità francesi ed in particolare gli scambi di natura info-operativa con il SIRASCO (Servizio di Informazione, Intelligence e Analisi Strategica sulla Criminalità Organizzata) e con il PJGN (Polizia Giudiziaria della Gendarmeria Nazionale) che hanno aderito alla Rete Operativa Antimafia @ON" - viene scritto nel documento.

"Relativamente alla criminalità calabrese, esponenti della ‘ndrangheta, inizialmente impiantati in Liguria si sono spostati nella Costa Azzurra, vista come naturale continuità lungo la costa del Mar Ligure, andando a stabilirsi in città come Nizza, Mentone, Cannes, ove attualmente è presente una seconda generazione di mafiosi calabresi. Le evidenze investigative degli ultimi decenni hanno evidenziato in provincia di Imperia, territorio storicamente fortemente “colonizzato” da proiezioni di cosche calabresi, l’operatività della “locale” di Ventimiglia, quale centro di potere strategico per le numerose ‘ndrine attive sul territorio, ma soprattutto articolazione con funzioni di “Camera di passaggio”, cioè di raccordo con le analoghe strutture attive in Costa Azzurra".

RICICLAGGIO - Il riciclaggio del denaro di provenienza illecita è sempre un aspetto importante del business dei sodalizi criminali calabresi. "Relativamente all’attività di riciclaggio, il 30 giugno 2021, nell’ambito dell’operazione “Mecenate”, della Procura di Imperia, è stato disarticolato un sodalizio dedito al riciclaggio e frode fiscale facente capo ad un imprenditore, vicino a contesti di ‘ndrangheta imperiese, che avrebbe destinato una parte cospicua dei proventi illeciti all’acquisizione della proprietà di strutture alberghiere di lusso e di altre attività commerciali nelle zone più esclusive di Sanremo, con possibili cointeressenze nella vicina Costa Azzurra. L’operazione si è conclusa il 30 giugno 2021 con l’esecuzione del sequestro preventivo di titoli costituiti in pegno appartenenti alle società del gruppo per un valore pari a circa 2,7 milioni di euro".

IMMIGRAZIONE - "Si registrerebbe l’operatività della criminalità straniera nell’ambito del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche in considerazione della posizione strategica della Liguria che favorisce il transito di flussi migratori di irregolari verso altri Paesi del nord Europa. Anche nel periodo in esame infatti le Forze dell’ordine territoriali nell’ambito di mirati servizi di contrasto in cooperazione con le omologhe francesi hanno tratto in arresto per favoreggiamento all’immigrazione clandestina numerosi passeurs spesso di origine africana e residenti in Francia intercettati all’atto del trasporto di extracomunitari irregolari di varia etnia occultati all’interno dei mezzi".

Redazione

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