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Politica | 23 settembre 2022, 07:50

Presidenza della Provincia, sarà un duello all’ultimo voto tra Dalmazzo e Robaldo

Al voto, domenica 25 settembre, oltre 2800 tra sindaci e consiglieri comunali chiamati a scegliere il successore di Federico Borgna tra il sindaco di Lagnasco e quello di Mondovì. Una sfida interessante per svariate ragioni

Presidenza della Provincia, sarà un duello all’ultimo voto tra Dalmazzo e Robaldo

Domenica 25 settembre, in concomitanza con le elezioni del Parlamento, si vota anche per il nuovo presidente della Provincia.

Come noto, si contenderanno il ruolo, che era stato fino a giugno dell’ex sindaco di Cuneo  Federico Borgna, sindaco di Lagnasco, Roberto Dalmazzo, e quello di Mondovì, Luca Robaldo. Va detto – a onor del vero – che si tratta di due sindaci entrambi competenti e soprattutto appassionati, per cui la sfida assume un aspetto ancora più interessante.  

Il primo, lanciato dall’associazione Octavia, è sostenuto dai partiti del centrodestra e, in particolare, dal presidente della Regione Alberto Cirio. Il secondo da un “patto civico”, cui hanno aderito Azione di Enrico Costa e l’area di centrosinistra.

Si tratta di un’elezione di “secondo livello": vale a dire che voteranno soltanto sindaci e amministratori comunali della provincia, in totale 2.809 amministratori locali.

I voti sono "ponderati": il peso dipende cioè dal numero della popolazione di ciascuno dei 247 Comuni della Granda. Si vota nella sola giornata di domenica, dalle 8 alle 20, nei due seggi allestiti a Cuneo (presso la sede della Provincia) e a Roddi d’Alba per gli elettori di quella zona. Una battaglia che, in questa tornata, assume un significato particolare perché a diversità della volta scorsa, quando si era raggiunta un’intesa unitaria sul nome di Borgna, a duellare sono in due.

L’esito è legato a due fattori: l’affluenza ai seggi e la scelta che faranno nell’urna quei numerosi  amministratori-elettori, specie quelli dei Comuni di media grandezza che saranno l’ago della bilancia e che non si sono anticipatamente pronunciati a favore dell’uno o dell’altro.

In ballo ci sono anche alcune altre questioni, alcune più politiche, come quelle connesse al rapporto Cirio-Costa, i quali, in questa circostanza, hanno rivestito i panni di “padrini” dei duellanti e che su questa vicenda hanno voluto  misurare (per altro strizzandosi l’occhio) la loro influenza su sindaci e amministratori comunali della Granda. La concomitanza con le elezioni nazionali renderà poi inevitabile un parallelismo (per quanto improprio) tra le due consultazioni.

Infine, ma questo è un elemento strettamente locale che riguarda l’area saluzzese e saviglianese, c’è in ballo il futuro di Octavia, l’associazione che raggruppa 17 Comuni la quale si è cimentata in quest’avventura mandando in campo un proprio uomo, Dalmazzo, con la benedizione corale dei maggiorenti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Lo spoglio per le elezioni provinciali non inizierà domenica alle 20, alla chiusura dei seggi, ma soltanto lunedì mattina alle 8.

Giampaolo Testa

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