Sono passati quasi tre anni dal giorno in cui un gruppo di donne dell’alto Varesotto si era riunito in un locale del centro di Luino per ricordare Patrizia Rognoni – scomparsa da Castelveccana in circostanze misteriose il 16 settembre 2009 – nel giorno in cui avrebbe compiuto 66 anni.
Durante quell’incontro le amiche di Patrizia – sparita nel nulla una sera di fine estate, lasciando i suoi effetti personali su un tavolo di casa, accanto alla cena – rinnovarono il loro impegno per cercare la verità, motivate dal legame affettivo e dal fatto che «in questa storia manca la parola fine», sottolineò una di loro. Una fine, dopo anni di indagini, di attesa e di ingombranti interrogativi, è destinata ad arrivare, anche se non sul piano inteso dalle persone che più volevano bene alla donna classe 1953.
Il Tribunale di Varese ha avviato la procedura finalizzata a dichiarare la morte presunta di Patrizia Rognoni, sulla base di quanto stabilito dall’istituto giuridico che – trascorsi 10 anni dal giorno a cui risale l’ultima notizia dell’assente – permette di equiparare gli effetti della procedura alla morte naturale.
«L’obiettivo è consentire agli eredi, secondo le norme previste dall’ordinamento, di ottenere i beni che spettano loro – spiega l’avvocato Francesco Ciatti che si sta occupando della pratica, insieme alla collega Paola Gandini, per conto dei familiari di Patrizia -. Il tribunale ovvierà in via definitiva all’assenza del corpo della persona scomparsa con un provvedimento che la dichiara defunta e che, una volta passato in giudicato, darà ai familiari la possibilità di procedere con la dichiarazione di successione».
Il tutto, precisa il legale, dopo due precedenti atti emessi per amministrare i beni della persona scomparsa, tramite una figura nominata dal tribunale e successivamente, giunti ad uno stato più avanzato della vicenda, a distanza di alcuni anni dall’episodio che l’aveva originata, con il passaggio della gestione degli stessi beni ai futuri eredi.
L’ultimo atto, cioè la dichiarazione di morte presunta, richiesta dai familiari di Patrizia, si compirà intorno alla prossima primavera. Ma è ora che viene rivolto l’invito «a chiunque abbia notizie della scomparsa di farle pervenire al Tribunale di Varese», come si legge nell’annuncio legale pubblicato proprio dal tribunale all’inizio di luglio. Si tratta dell’ultimo appello formale in funzione di quella verità che parenti e amici di Patrizia Rognoni cercano ormai da più di dieci anni.
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