Il Nazionale

Politica | 25 agosto 2022, 18:42

Caro energia, la ricetta del presidente Toti: “Rimborsare le imprese e rateizzare le bollette a interessi zero”

“Semplificare tutte le procedure per la costruzione di impianti utili alla generazione di energia, dai pannelli solari all’eolico, dai termovalorizzatori al nucleare”.

Caro energia, la ricetta del presidente Toti: “Rimborsare le imprese e rateizzare le bollette a interessi zero”

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti propone alcune soluzioni per far fronte al caro bollette che sta travolgendo l’intera Penisola.

Sono fondamentalmente sue le soluzioni proposte dal governatore ligure per mitigare l’impatto delle bollette: intervenire sugli extra-costi delle imprese con rimborsi da parte dello Stato e rateizzare i costi delle bollette a interessi zero. In questo modo si interverrebbe sia sulle imprese che sulle famiglie.

“Almeno due misure possono essere prese in tempi brevissimi - dice Toti - La prima: utilizzare la programmazione dei fondi europei delle Regioni e dello Stato, come il Por-Fesr e i Fondi di Sviluppo e Coesione per rimborsare le imprese degli extra-costi. La Direttiva Von Der Leyen ha consentito questo uso dei fondi europei durante l’emergenza Covid per ristorare le imprese dai danni della pandemia. Tutto ciò permetterebbe di intervenire senza ulteriori scostamenti di bilancio.

La seconda: come si fa con i mutui delle case dopo una calamità, occorre prevedere subito un rateizzo delle cifre in bolletta, spalmate in un lungo periodo di tempo, a interessi zero. Questo, pur non cancellando le somme dovute, farà in modo che le famiglie le possano pagare nel corso dei mesi a venire con una cifra fissa. 

Occorre anche finanziare e autorizzare in tempi brevissimi la riconversione a gasolio, gpl e altri combustibili delle piccole imprese nazionali. Tutti carburanti il cui prezzo oggi è più competitivo del gas. Ovviamente per riportare in equilibrio il sistema serve poi lavorare a un prezzo calmierato del gas a livello europeo, aumentare, riattivando tutti i nostri giacimenti, la produzione energetica nazionale, riattivare, ove possibile, le centrali a carbone (i tedeschi chiuderanno le loro 5 anni dopo di noi), semplificare tutte le procedure per la costruzione di impianti utili alla generazione di energia, dai pannelli solari all’eolico, dai termovalorizzatori al nucleare”.

Redazione

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