Il Nazionale

Cronaca | 25 agosto 2022, 18:38

A Diano Gorleri 100 passi emblematici: "Tanti sono quelli che raccolgono le buche per riparare i continui guasti dell'acquedotto" (foto)

Alberto Gabrielli, residente, evidenzia come ai costi di riparazione della rete idrica si aggiungono "migliaia di euro per le autobetoniere di massa a portata ridotta. Ciò non è conveniente, i danni si riversano sulla collettività"

A Diano Gorleri 100 passi emblematici: "Tanti sono quelli che raccolgono le buche per riparare i continui guasti dell'acquedotto" (foto)

"A Diano Gorleri, ridente borgo rurale sulla collina fra Diano Marina e Imperia, si possono fare cento passi emblematici: tanti sono infatti quelli che, in via del cimitero di Gorleri, raccolgono una ventina di buche frutto degli interventi di riparazione emergenziale dell’acquedotto, tutte effettuate nell’arco di circa 6 mesi. Interventi per quanto possibile tempestivi su richiesta pressante degli abitanti", lo scrive alla nostra redazione un residente, Alberto Gabrielli.  

"Naturalmente le riparazioni emergenziali dell’acquedotto a Diano Gorleri, prosegue, se si amplia la visuale a circa 300 passi, comprendendo via San Leonardo, sono molte di più. Allagate ripetutamente almeno 4 abitazioni, oltre a giardini e pertinenze varie. Difficoltà nella circolazione veicolare e pedonale, chiusura temporanea del servizio idrico e per onestà devo sottolineare che gran parte delle riparazioni sono state abilmente effettuate dagli operai senza chiudere i rubinetti, affrontando veri e propri geyser di acqua potabile".

"Alcuni interventi sono stati effettuati con urgenza, specifica Gabrielli, dato l’ingente flusso superficiale, anche in piena notte. Ho sottolineato flusso superficiale perché in diversi casi la perdita era sotterranea e si evidenziava nei terreni a valle, come ripetutamente accaduto per lo spazio dello storico ed ultra centenario 'Ballo di Gorleri' in cui diverse manifestazioni musicali e teatrali sono state possibili solo con la predisposizione di apposite passerelle stile acqua alta a Venezia. Disagi a non finire e spreco di acqua inaudito sempre ma ancor più in tempi di siccità estrema e razionamenti".

"Le responsabilità? Troppo facile attribuirle alle amministrazioni comunali degli ultimi decenni, chiosa, ed altrettanto facile, ma ancora più subdolo e peloso, attribuirle a Rivieracqua. Questa infatti, società interamente pubblica come imposto da 26 milioni di cittadini tramite referendum, ha rilevato a fine 2012 una situazione delle infrastrutture idriche vetusta e vittima di decenni di incuria, sia per responsabilità dei singoli comuni che gestivano il servizio, sia per l’effetto del Patto di stabilità introdotto nel 1997 - poi trasformato in vincolo di bilancio nel 2016  e le sue perverse conseguenze sulla autonomia di gestione economica dei comuni, specie se piccoli. Perché, è un ritornello ripetuto alla nausea dal buon senso degli abitanti, 'devono rifare tutto l’acquedotto, perché con i costi di riparare tutti sti buchi in emergenza avrebbero già potuto rifarlo tutto'".

"Alle difficoltà economiche per i Comuni, sottolinea il residente, moltiplicate dal Patto di stabilità e da decenni di svolta liberista a danno dei beni comuni sociali, si aggiungono i potenziali danni derivanti da una certa protervia delle imprese del cemento che pretendono località esclusive sulle nostre colline, e che talora mentre curano dettagli architettonici ed inserimento paesaggistico (non sempre) per il committente, non intendono peraltro rispettare le caratteristiche del territorio, che comprendono strade di carreggiata ridotta e sostenute da opere in muratura adatte a trasporti non eccessivamente pesanti. Tanto che su molte di queste strade (e la strada comunale del cimitero di Gorleri da cui si sono avviate queste considerazioni è una di queste) è imposto il divieto di transito a mezzi di peso lordo superiore a 2,5 T. Ed allora perché tutte le villette costruite sulle colline hanno comportato il transito continuo su quelle strade di autobetoniere da 6 mc di calcestruzzo per un peso medio di 20 T  come ripetutamente denunciato, anche alla procura della Repubblica, dai residenti?", si chiede. 

"Certo, prosegue, sul costo complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro, caricare un costo aggiuntivo forse di qualche migliaia di euro utilizzando autobetoniere di massa e portata ridotta non è conveniente specie se i danni si riversano sulla collettività. Non è possibile dimostrare una relazione di causa effetto fra questi enormi sovraccarichi ed i danni alla strada ed alle infrastrutture sottostanti come tubature stravecchie, ma il dubbio resta, specie lungo quei cento passi in ripida salita, dove le autobetoniere son costrette ad arrestarsi ed a ripartire caricando in tal modo gran parte del peso complessivo sul un solo asse. 

"E dove, alcuni anni fa, il Comune di Diano Marina ha dovuto ricostruire un lungo tratto di muro di sostegno della strada, ovviamente con 30-40.000 euro dei contribuenti. Colpa di Rivieracqua, conclude,  o di una visione liberista che dalle stanze europee dilaga (è il caso di dirlo) fino nei piccoli Comuni?"

Redazione

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