Niente Armand e niente Jenkins (leggi QUI). La Pallacanestro Varese vira su un profilo diverso: più centimetri e più muscoli rispetto ai piani originali per completare il puzzle del roster 2022-2023.
L’ultimo tassello è Jaron Johnson (l’ufficialità dovrebbe arrivare in giornata), 198 centimetri per 93 chili, reduce da un’esperienza, seppure breve, all’Unics Kazan (14 presenze a 7 punti e 2,4 rimbalzi di media). Sarà quindi lui a dividersi gli spot di guardia e ala piccola con Markel Brown nello starting five dell’Openjobmetis.
Texano nativo di Tyler, dopo l’esperienza al college a Louisiana Tech, ha iniziato la sua carriera da professionista ai Rio Grande Valley Vipers, squadra di G-League che qui a Varese abbiamo imparato a conoscere molto bene in queste settimane. L’allenatore di quella squadra? Matt Brase, ovviamente.
Dopo l’esperienza americana, è iniziato il suo peregrinare per l’Europa: una stagione in Israele (dove vinse una gara delle schiacciate…), tre in Francia, e una in Russia, divisa tra Saratov e, appunto Kazan, dove ha avuto modo quindi di lavorare con Claudio Coldebella.
Proprio Coldebella, direttore generale della Pallacanestro Varese dal 2016 al 2018, ci ha raccontato qualcosa di più sull’ultimo arrivato in casa Openjobmetis: «Buonissimo giocatore, oltre che un gran bravo ragazzo. Ha un gran tiro da fuori, ha un suo atletismo ed è un giocatore lungo per quella che è la sua altezza».
Non un attivatore, quindi (solo 1,5 assist di media a Kazan), ma un giocatore che con la palla in mano può trovare diverse e varie soluzioni: «È un ottimo attaccante che sa fare tante cose. Un ragazzo che se messo nelle giuste condizioni potrebbe sicuramente dare una mano. Mi auguro che possa fare bene a Varese».
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