"Serve una legge, soprattutto a garanzia dei bambini. Il quadro giuridico oggi è talmente incerto e lascia i bambini in un limbo: questo è oggettivamente intollerabile". Così il sindaco Stefano Lo Russo commenta l'annuncio del collega Giuseppe Sala, che sabato dal palco del Milano Pride ha annunciato di "aver riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali".
Stop dalla Prefettura
Nel capoluogo piemontese il primo cittadino, a fine marzo, è stato costretto a sospendere la registrazione anagrafica dei bambini nati da genitori arcobaleno dopo lo stop arrivato dalla Prefettura. Quest'ultima ha bloccato la procedura "perché contro la legge".
Lo Russo: "Ci muoveremo nel solco della legalità e diritti"
Lo Russo non è però intenzionato a seguire le orme di Sala, forzando quindi l'attuale normativa nazionale. "Noi ci muoveremo - ha detto - nel solco della legalità e dei diritti, che devono essere sempre garantiti. Questo pur ribadendo che la questione a livello nazionale non possa essere gestita con questa differenziazione e geometria".
"Parlamento legiferi"
"Io credo - ha poi aggiunto - che questa questione si affronti con pragmatismo, dando un chiaro segnale politico, ma non sono i sindaci a doverla affrontare. In questo paese c'è una costituzione, c'è un Parlamento che deve legiferare. E credo che non sia corretto che un bambino che nasce in un contesto ha meno diritti di quello che nasce in un altro".
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