“Non ci sarà nessun problema per i 150 bambini che si iscriveranno alla Scuola dell’Infanzia per l’anno 2022/2023”. La conferma arriva dall’Assessore alle Scuole, Stefano Gnutti, in relazione al futuro dei plessi scolastici di Bordighera (QUI), a pochi giorni dall’incendio del plesso di via Napoli di lunedì scorso.
“Noi speravamo di utilizzare la nuova scuola nel breve periodo – ha detto Gnutti – e ovviamente da settembre. Il servizio scolastico non è mai venuto meno anche senza la scuola in costruzione, che ci auguriamo possa essere operativa entro un anno. I bambini rimarranno nei tre plessi di proprietà, ovvero la ‘Rodari’ di via Pasteur, la ‘De Amicis’ di via Pelloux e quella di via Lamboglia. In più c’erano alcuni locali a Villa Palmizi, in affitto”.
Da evidenziare che le classi che si trovavano a Villa Palmizi erano state affittate per il periodo Covid, in modo da garantire i distanziamenti dettati dalla fase sanitaria emergenziale. “Ora faremo le nostre valutazioni – prosegue Gnutti – sulle disposizioni del Ministero, che ci auguriamo arrivino in fretta e non all’ultimo minuto. Successivamente valuteremo se sarà il caso di proseguire il contratto di affitto a Villa Palmizi, oppure se si riuscirà a tornare alla normalità e garantire il servizio nei tre plessi di nostra proprietà”.
Il contratto di Villa Palmizi è scaduto ieri e non è stato, al momento, rinnovato: “Martedì mattina abbiamo subito scritto e parlato con le suore della villa, chiedendo di rimanere in stand-by, visto l’incendio. Con la congregazione abbiamo un ottimo rapporto e ci hanno confermato che, in caso di bisogno ci sarà la possibilità di continuare l’affitto. Mi auguro, ovviamente, che non ce ne sia bisogno ma, nel caso saremmo pronti ad affittare nuovamente i locali della villa”.
Gnutti ci ha confermato quanto tiene, insieme al resto dell’Amministrazione, al plesso di via Napoli: “Quando mi hanno chiamato è stato un colpo al cuore. Quella scuola era la mia ‘terza figlia’: l’abbiamo seguita dalla progettazione e l’abbiamo seguita man mano, nonostante la pandemia. Quando ho visto il fumo mi sono sentito morire”.
Ora, la speranza è quella che vengano fatte in fretta le perizie e si possa tornare al più presto a lavorare: “Sono abbastanza ottimista – termina Gnutti – e, pur non essendo un ingegnere mi è sembrato che una buona metà non è stata sfiorata dalle fiamme. Però bisognerà capire cosa si dovrà fare per smontare la parte che è stata interessata dall’incendio”.
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