Il Nazionale

Cronaca | 24 giugno 2022, 12:00

San Bartolomeo al Mare, incendio della palazzina in piazza Verdi: gli imputati patteggiano 3 anni e 6 mesi di carcere

Lo ha deciso il gup di Imperia, Massimiliano Botti. Si chiude così il processo a carico di Antonietta Fragnoli e del figlio Riccardo Graziani. I fatti avvenuti il 2 marzo dello scorso anno

San Bartolomeo al Mare, incendio della palazzina in piazza Verdi: gli imputati patteggiano 3 anni e 6 mesi di carcere

Si chiude con un patteggiamento a 3 anni e 6 mesi di carcere il processo per Antonietta Fragnoli, insegnante di 54 anni, e il figlio Riccardo Graziani, 22 anni, ritenuti responsabili dal gup di Imperia Massimiliano Botti do aver appiccato l’incendio che il 2 marzo dello scorso anno ha distrutto un appartamento, sito all’ultimo piano, in piazza Verdi a San Bartolomeo al Mare.

Oggi davanti al gup il difensore degli imputati, l'avvocato Tito Schivo, ha inoltrato istanza di patteggiamento a 3 anni e 4 mesi e il pm, Veronica Meglio, ha dato parere positivo. Si sono opposti però i difensori delle parti civili, ossia i titolari dell'immobile distrutto, i legali Alessandro Gallese e Mario Tropini. Il giudice ha poi accordato la pena di 3 anni e 6 mesi disponendo inoltre il sequestro conservativo di due immobili a San Bartolomeo al Mare nella disponibilità degli imputati. 

Stando all’inchiesta condotta dai Carabinieri della stazione di Diano Marina, coadiuvati  dai militari della sezione operativa della Compagnia cittadina, madre e figlio, avrebbero appiccato volontariamente il fuoco per danneggiare la casa dei vicini. Si tratta di due cittadini residenti in Svizzera che lo avevano acquistato come seconda casa. Da tempo tra i due gruppi familiari erano sorti dei contrasti; in particolare sembrerebbe che madre e figlio non sopportassero più la presenza dei vicini all’interno della palazzina a causa di motivi giudicati futili dal gip. Tra i dissidi anche la gestione e la proprietà di una scala del palazzo.

Sempre secondo gli inquirenti, i due imputati avrebbero agito dopo aver acquistato la benzina in un distributore self-service, da cui sono state estrapolate le immagini della video-sorveglianza. Successivamente avrebbero violato il domicilio dei vicini tagliando alcune sbarre del cancello e forzando il portone d’ingresso per poi appiccare il fuoco. Oltre all’accusa di incendio doloso a madre e figlio i viene infatti, contestato il reato di violazione di domicilio. Subito dopo essere giunti a San Bartolomeo, i  Carabinieri notarono sul posto la donna, proprietaria della casa a fianco, la quale disse di esser rientrata da poco in quanto aveva portato il figlio all’ospedale di Albenga poiché aveva riportato delle ustioni in seguito dell’esplosione. Ai militari riferì che il figlio, al momento dello scoppio, si trovava nel giardino di casa.

Una circostanza questa che insospettì i militari in quanto erano le quattro di notte ed è apparso inverosimile che il ragazzo decise di andare ad Albenga anziché a Imperia. Le ferite riportate erano gravi e di conseguenza sarebbe stato più logico andare presso il pronto soccorso del capoluogo, meno distante rispetto ad Albenga. I Carabinieri poi, sequestrarono alcuni abiti del ragazzo, ritrovati all'interno della lavatrice dell’abitazione, ancora impregnati di liquido infiammabile. Il 21enne venne subito iscritto nel registro degli indagati e successivamente anche la madre. Vennero prima arrestati e poi mandati agli arresti domiciliari, ma successivamente per entrambi è cessata anche questa misura. 

Angela Panzera

Commenti