A cinque anni dal collasso del ponte della tangenziale in Via Marene che da Fossano conduceva a Racconigi, al palazzo di giustizia di Piazza Galimberti deve ancora stabilirsi chi sarà il giudice a occuparsi del processo.
Il crollo, avvenuto il 18 aprile 2017, portò il rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Cuneo di nove soggetti con rito ordinario e lunedì 20 giugno (c.a.), stando a quanto calendarizzato dal giudice Alice Di Maio, avrebbe dovuto iniziare l’attività istruttoria, con sentenza fissata per il 2023. Il procedimento in questione, alle spalle, ha un’attività di indagine molto corposa: si tratta di una riunione di tre fascicoli, in cui il primo si snoda su un impianto accusatorio di disastro colposo che vede imputati sei responsabili delle aziende appaltatrici. Il secondo riguarda sei dipendenti Anas sotto accusa per omesso controllo. Il terzo procedimento, invece, si riferisce ai lavori eseguiti sulla circonvallazione nel 2006, quando venne scarificato il manto stradale.
Se numerose sono state le questioni preliminari avanzate dalle difese e dalla Procura durante le c.d. ‘udienze filtro’ l’istruttoria ha subìto un ulteriore rallentamento nel suo inizio. Il trasferimento del magistrato Alice Di Maio ha costretto alla riassegnazione del fascicolo alla collega del dibattimento Emanuela Dufour, che prima del 2017 svolgeva il ruolo di giudice per l’udienza preliminare. Lunedì 20 giugno, il nuovo magistrato ha dichiarato la sua incompatibilità, in quanto, quando svolgeva il ruolo di gip si era già pronunciata in merito alle posizioni di alcuni coimputati.
Sul merito attende la pronuncia del presidente del Tribunale di Cuneo che, ricevuti gli atti della richiesta di astensione da parte del giudice , potrebbe ordinare il procedersi oltre oppure nominare un altro giudicante.
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