L’azzurro è proprio un bel colore, e sulla maglia di Diego Rosa sta ancora meglio. Oggi è in programma la 13ª tappa del Giro d’Italia che porterà i corridori da Sanremo a Cuneo dopo 150 km, e il professionista di Corneliano d’Alba difenderà la maglia Azzurra, riservata a chi si aggiudica più Gran Premi della montagna. Una classifica parallela a quella generale, istituita nel lontano 1933.
Diego Rosa, classe 1989, corre per la Eolo-Kometa Cycling Team, squadra professionista spagnola fondata nel 2018 che può contare su uno staff di grande livello nel quale sono presenti, tra gli altri, Fran Contador, Ivan Basso, Alberto Contador, Stefano Zanatta.
Per il ciclista cornelianese sarà un ritorno su strade che conosce bene, dove il tifo per lui non mancherà, grazie soprattutto al suo Fans Club, presieduto da Valter Vignola e formato da grandi appassionati di ciclismo che, da anni, seguono le imprese del loro beniamino.
E ci sarà anche il tifo per l’albese Matteo Sobrero, il 25enne, pro dal 2020, che difende i colori del Team BikeExchange-Jayco, compagine australiana.
Curiosità: entrambi i corridori, dopo la tappa odierna (19 maggio) sono 81esimi in classifica generale.
Diego Rosa Fan Club, nato nel 2012 da un’idea dell’attuale presidente Valter Vignola, e composto da circa 200 soci, sarà protagonista durante le due tappe del Giro d’Italia che passano in Piemonte.
Presidente Vignola, come vi siete preparati per l’arrivo della Corsa Rosa e di Diego?
«Come Fans club ci siamo organizzati per la tappa Santena-Torino, percorso più consono alle caratteristiche di Diego Rosa perché più montagnosa. Domani saremo presenti a gruppetti anche a Cuneo e assicureremo il nostro tifo. E sul Colle della Maddalena
Saremo un bel numero al Colle della Maddalena. Siamo molto carichi anche perché Diego sta dimostrando di essere “in gamba”, e merita il nostro sostegno. L’ho sentito recentemente e mi è parso parecchio carico, e le due fughe che ha fatto nelle tappe precedenti lo confermano. Spero che ci riservi qualche bella sorpresa in queste due tappe, e credo che sia maturo ormai da un bel po’ per vincere una tappa anche lui».
Come è nata l’idea di creare il Fans Club nel 2012?
«Ho pensato di sostenere Diego Rosa fin dall’inizio del suo cammino da pro, anche per il rapporto che ho con lui e la sua famiglia. In questi anni il club è cresciuto, ed ora siamo circa in 200, e lo abbiamo accompagnato in diverse occasioni tra Giro d’Italia, Tour de France, Vuelta in Spagna, le Classiche. Cerchiamo di fargli sentire il nostro tifo ed il nostro calore.
E lui ricambia con la sua disponibilità e gentilezza. Vederlo crescere, sposarsi con Alessandra, diventare padre di due bellissimi bambini, e maturare come ciclista, è stato come prendere per mano un figlio.
Grazie a lui abbiamo vissuto momenti di grande aggregazione e di unione: ad esempio quando correva per l’Astana siamo partiti con tre pullman alla volta del Sestriere».
Una curiosità su Diego e quali sono i programmi per il futuro?
«Un episodio che credo importante e che conferma come Diego stia facendo bene, è relativo alla scorsa estate. Lui era di ritorno dal suo allenamento di circa 4 ore e, come promesso, è sceso dalla bici da corsa ed è salito sulla MTB per venire a fare un giro di un’oretta con me. Ovviamente io ho faticato, lui invece mi parlava come fossimo seduti al tavolino di un bar. Lì ho visto la sua voglia di tornare ad essere competitivo dopo i guai fisici. E così è stato: mi parlava della nuova attuale squadra e della sua carica per fare bene.
Per il prossimo futuro stiamo pensando di riorganizzare, dopo due anni di sosta, la “Pedalata con Diego Rosa” che riscuote sempre grande successo. Pensiamo di farla per fine ottobre, vi terremo informati. E speriamo che sia un weekend di divertimento su due ruote. Forza Diego! Siamo con te!».
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